IL PADRE DELLA BORGONZONI DONA I QUADRI ALLE SARDINE
L’ARCHITETTO E’ FIGLIO DI ALDO, ESPONENTE DELLA PITTURA NEOREALISTA NOTO IN TUTTO IL MONDO: “E’ UN GESTO DI STIMA PER CHI COMBATTE CONTRO CHI DISPREZZA GLI ULTIMI”
Sei opere di Aldo Borgonzoni sono state donate alle Sardine, un gesto di sostegno che riaccende la faida politica in famiglia.
Il regalo è del padre di Lucia Borgonzoni, l’architetto Giambattista, da lungo tempo diviso dalla figlia nelle urne. Lui alle Regionali vota il governatore uscente Pd Stefano Bonaccini e si era già fatto fotografare con Mattia Santori, leader del movimento. Racconta oggi Repubblica:
Il dono pittorico al movimento che combatte il populismo di Salvini è composto da serigrafie, incisioni e un piccolo dipinto di pregio. Raffigurazioni sul lavoro contadino e la Chiesa conciliare, i temi più cari ad Aldo Borgonzoni, esponente della pittura realista ed espressionista del ‘900 presente nei musei europei e al Pushkin di Mosca.
«È un gesto di stima», si schermisce Giambattista, il figlio cresciuto a pane ed arte, negli studi incontrava Morandi, Guttuso, De Chirico. Un atto politico a dodici giorni dal voto.
Il ricavato della vendita delle opere contribuirà a sostenere l’evento delle Sardine domenica a Bologna, con decine di artisti, tra cui Afterhours, Subsonica, Pif, e in video Ezio Bosso e Francesco Guccini.
«Da quando siamo nati il mondo dell’arte e della creatività ci ha ricoperto di attenzione, questa è la donazione più importante – spiega il leader bolognese Mattia Santori – E visto che i fondi raccolti sono già molti, stiamo pensando a un’azione benefica a favore di un’associazione che si occupa di infanzia. Anche in risposta a chi ha fatto sciacallaggio mediatico su Bibbiano sul quale sta indagando la magistratura».
Il padre della candidata era presente al debutto delle Sardine a Bologna mentre in contemporanea la figlia era con Salvini ad aprire la campagna elettorale. E ha incontrato Mattia Santori a fine anno, una foto e auguri con inequivocabile messaggio: «La Lega non mi piace per il disprezzo che esprime verso gli ultimi».
(da “NextQuotidiano”)
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