IL PEDOFILO ITALIANO DEGLI ABUSI SULLA BAMBINA CINESE E’ RECIDIVO, ARRESTATO 5 ANNI FA, ERA DA POCO USCITO DAL CARCERE
PELUCHE E PUPAZZI IN AUTO PER ATTIRARE LE VITTIME
Da poco uscito dal carcere, dove aveva anche seguito un percorso psicoterapeutico specifico.
È un pedofilo recidivo l’uomo sottoposto a fermo dagli agenti della Squadra Mobile con l’accusa di aver abusato, l’11 settembre scorso, di una bambina cinese di 6 anni a Milano. L’uomo, S. M., italiano, 40 anni, con precedenti specifici e da poco uscito dal carcere di Bollate, è stato fermato nel tardo pomeriggio di martedì a Monza: aveva tentato di cambiare aspetto facendosi crescere un po’ di barba.
Gli atti sono stati conclusi dagli investigatori alle 9 di mercoledì mattina e sono stati inviati in procura.
Decisiva per arrivare al fermo a Monza, dove l’uomo viveva, è stata una segnalazione arrivata dopo che martedì mattina la Questura di Milano ha diffuso le immagini, ricavate dalla telecamere di sorveglianza, del sospettato della violenza.
Erano state sei o sette le segnalazioni arrivate in poche ore al centralino della polizia: su tutte sono stati fatti accertamenti.
Decisivo il fatto che a casa dell’uomo sono stati trovati i vestiti che, secondo gli inquirenti, sarebbero stati da lui indossati l’11 settembre scorso, visibili nelle foto e i video diffusi dalla polizia.
Un elemento ritenuto determinante dagli inquirenti, coordinati dal pm Gianluca Prisco, per procedere al fermo.
Giovedì il pm inoltrerà al gip la richiesta di convalida del fermo e di misura cautelare in carcere per violenza sessuale, per aver costretto la bimba a subire atti sessuali, aggravata dal fatto che la vittima ha meno di 10 anni e dalla recidiva specifica e reiterata.
Il fermato era già stato arrestato nel 2012: all’epoca, tra Milano e Lodi, usava lo stratagemma di tenere in auto peluche e pupazzi per adescare ragazzine fuori da scuole e oratori.
Le faceva salire in auto facendo loro dei complimenti e poi chiedeva prestazioni sessuali, a volte promettendo soldi in cambio.
L’uomo, all’epoca 37enne, operaio, residente a Lodi ma originario di Monza, venne arrestato il 6 agosto 2012 nella sua abitazione, dove viveva con una compagna, con le accuse di induzione alla prostituzione minorile, atti osceni in presenza di minori, atti sessuali con minorenni e corruzione di minori, sempre con le aggravanti di aver agito nei confronti di minori di 14 anni.
Per questi fatti è stato poi condannato con rito abbreviato nel 2013.
Secondo le indagini che aveva svolto la polizia, sin dal 2008 l’uomo agiva tra Milano, Lodi e Pieve Emanuele (Milano).
A far partire le indagini era stata la denuncia del padre di una bambina di 11 anni, avvicinata in un parco a Milano.
L’ordinanza di custodia cautelare era stata firmata dal gip di Milano Gianfranco Criscione su richiesta del pm Giovanni Polizzi.
Secondo l’accusa, l’uomo tentava di adescare le ragazzine, tra i 12 e i 14 anni, mentre era a bordo della sua Hunday, piena di peluche e con le tendine con disegnati i personaggi dei cartoon.
Avvicinava le vittime chiedendo sempre indicazioni stradali per poi passare ai complimenti per cercare la loro fiducia. Quando, però, si accorgeva che le piccole si spaventavano – e fortunatamente il più delle volte scappavano – chiedeva scusa, cercava in qualche modo di tranquillizzarle e se ne andava.
Da quanto si è saputo, l’uomo è stato anche in carcere a Bollate dove ha seguito un percorso psicoterapeutico specifico.
Ora, rinchiuso a San Vittore e assistito di fiducia dal legale Fabrizio Negrini (che non era presente al momento del fermo), attende l’interrogatorio di garanzia davanti al gip per la violenza nei confronti della bimba di 6 anni.
(da “il Corriere della Sera“)
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