IL POLIZIOTTO CHE A VENTIMIGLIA INSULTAVA I PROFUGHI E’ UN CONDANNATO A 3 ANNI E 2 MESI PER FALSO E CALUNNIA IN UN’INCHIESTA PER DROGA
PER PROVE TRUCCATE L’AGENTE GENOVESE E’ STATO CONDANNATO IN PRIMO GRADO
“Deficienti, bastardi, pezzi di m…., andatevene”.
Così un poliziotto si rivolge a un piccolo gruppo di profughi appena respinti al confine francese nel tentativo i superare la frontiera e che si erano rifugiati negli scogli poco distanti.
L’esponente delle Forze dell’Ordine non risparmia parole dure nei loro confronti, che tornano in strada senza opporre resistenza. Il video, pubblicato in esclusiva da Fanpage, sta facendo molto discutere in rete per i toni e modi molto bruschi con cui il poliziotto si rivolge ai migranti.
E’ il funzionario della questura genovese Franco Scibilia, recentemente condannato in primo grado a tre anni e due mesi per falso e calunnia e a cinque anni di interdizione dai pubblici uffici.nell’ambito di un’indagine per droga, il poliziotto che ieri ha insultato ripetutamente alcuni migranti sugli scogli a Ventimiglia (“bastardi”, “andate a fare in culo” e via di seguito) e poi insieme a collegi in uniforme ha cacciato il giornalista di Fanpage che aveva ripreso con la telecamera tutta la scena.
Era il tempo in cui, tre-quattro anni fa, agli occhi dei magistrati si fecero prendere la mano: molto attenti al fine – arrestare più pusher possibile – e poco ai mezzi, come le bustine comparse dal nulla, gli indizi un po’ fabbricati, i cocainomani “forzati” a diventare confidenti.
Per questo, i pm Francesco Pinto e Paola Calleri, avevano chiesto una condanna al leader di quel gruppo Franco Scibilia a sette anni e cinque mesi di galera.
Sulla vicenda è intervenuto questa mattina anche l’ordine dei giornalisti della Liguria: “Un agente ucciso da un malore nell’ennesima dura e violenta giornata sul confine di Ventimiglia, ai cui colleghi e familiari va una solidarietà non rituale. Gli insulti razzisti (testimoniati da un video) di un funzionario in borghese a un gruppo di migranti. E prima il tentativo di bloccare la telecamera, seguito dalla cacciata del giornalista (un free lance, uno dei tanti al lavoro a Ventimiglia spesso come “inviati” di testate nazionali) che aveva ripreso il tutto” riassume la nota del presidente Filippo Paganini
“Il diritto a fare e ricevere informazione non si tocca anche e soprattutto in momenti drammatici dove tensioni, strumentalizzazioni, violenza spesso convergono sui giornalisti. A chi tenta di conculcarlo con comportamenti inaccettabili la risposta è quanto i giornalisti fanno e continueranno a fare a Ventimiglia come altrove”.
(da agenzie)
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