IL PRIMO COMIZIO È QUELLO DI SALVINI, COLLEGATO CON IL TG1 DIRETTAMENTE DA UNA SPECIE DI SACRESTIA: ALLE SUE SPALLE, MADONNE, SANTINI E ROSARI, UN INNO ALLA BLASFEMIA
IL “CAPITONE” RICICCIA I SOLITI TEMI CARI A RAZZISTI ED EVASORI FISCALI: IMMIGRAZIONE, FORNERO E FISCO … SELVAGGIA LUCARELLI: “TUTTE LE MADONNE CHE HA ALLE SPALLE NON SARANNO MAI IN NUMERO SUPERIORE A QUELLE CHE HO CITATO IO ASCOLTANDOLO”
Sembra in sagrestia, ma è a casa sua. Seduto a una scrivania con sullo sfondo una parete tappezzata di icone di madonne, crocifissi, rosari e santini, Matteo Salvini si collega con il Tg1 e sostiene che quando lui era ministro dell’Interno «gli sbarchi si erano azzerati».
Con le elezioni fissate il 25 settembre, l’appuntamento di Pontida – previsto esattamente la domenica precedente, il 18 – diventa il palcoscenico più importante per Salvini. Nella girandola di incontri che il segretario ha tenuto anche ieri, la réunion di Pontida è stata citata sia con i ministri e i sottosegretari, sia con gli eurodeputati.
I temi al centro della campagna leghista che il segretario ha evidenziato nei colloqui di ieri alla Camera sono essenzialmente tre: l’immigrazione, il fisco e le pensioni.
«Tornare a difendere i confini italiani dopo i ripetuti fallimenti della Lamorgese: lo farà il prossimo ministro dell’Interno», recita uno dei tweet di Salvini quasi immaginandosi già nella parte.
I decreti sicurezza della stagione gialloverde, archiviati dagli ultimi due esecutivi, verranno riproposti come punti fondanti del prossimo programma del centrodestra. Con i capigruppo e gli esponenti di governo, Salvini ha parlato di pace fiscale, taglio delle tasse e flat tax, facendo intendere che la delega fiscale di Draghi verrà smontata. E poi c’è la riforma delle pensioni. Terminata Quota 100, a dicembre scade pure Quota 102; il Carroccio propone Quota 41: la pensione anticipata a prescindere dall’età anagrafica per chi raggiunge i 41 anni di contributi.
L’altro tema – sottolinea – è la pace fiscale: ci sono milioni di italiani che hanno una cartella dell’Agenzia delle entrate che rischia di rovinarli, fare un accordo definitivo tra cittadini e fisco rottamando quelle cartelle sarebbe un atto di giustizia sociale».
(da agenzie)
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