CHE SOLLIEVO: IL PAESE RISCHIA DI FINIRE GAMBE ALL’ARIA, MA I TASSISTI SONO SALVI
È STATO STRALCIATO DAL DECRETO CONCORRENZA L’ARTICOLO 10 SU AUTO BIANCHE E NCC: I TASSISTI CHE HANNO MESSO A FERRO E FUOCO IL PAESE FESTEGGIANO… I CONSUMATORI MENO: “ANCORA UNA VOLTA LO STATO ITALIANO CEDE ALLE VIOLENZE E ALLE PRESSIONI DELLA LOBBY CORPORATIVA DEI TASSISTI, DIMOSTRANDO UNA DEBOLEZZA SENZA EGUALI NEL MONDO”
Alla fine l’hanno spuntata loro, i tassisti. Per mandare avanti la nuova legge sulla concorrenza, con le nuove norme sulle concessioni demaniali, il trasporto pubblico, le tlc e le assicurazioni, da mesi all’esame del Parlamento, ieri il governo ha informato i capigruppo della Camera di voler stralciare dell’articolo 10 relativo ad auto bianche ed Ncc.
Di fatto è un compromesso quello raggiunto dall’ormai ex maggioranza su uno dei temi in assoluto più divisivi: su proposta dalla capogruppo pd Debora Serracchiani tutti i partiti si sono impegnati a non presentare in aula nuovi emendamenti quando lunedì il ddl andrà in votazione a Montecitorio per poi venire subito rispedito in Senato per l’ok definitivo.
Festeggiano ovviamente i tassisti, che a colpi di scioperi improvvisi e proteste violente hanno continuato per settimane ad insistere sullo stralcio, criticando innanzitutto l’uso della legge delega, l’idea di promuovere la concorrenza «anche in sede di conferimento delle licenze» come recitava l’art. 10, e l’indicazione di dover adeguare l’offerta dei loro servizi «mediante l’uso di applicazioni web che utilizzano piattaforme tecnologiche per l’interconnessione dei passeggeri e dei conducenti», ovvero app come Uber e Lyft.
Ovviamente festeggia tutto il centrodestra (di governo e non) che sui taxi, come in precedenza sui balneari, ha condotto una vera e propria battaglia che alla fine ha fatto indispettire pure Draghi.
Nettamente contrari alla svolta, invece, i consumatori. Secondo il presidente di Assoutenti Furio Truzzi «ancora una volta lo Stato italiano cede alle violenze e alle pressioni della lobby corporativa dei tassisti, dimostrando una debolezza che non ha eguali nel mondo».
(da La Stampa)
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