IL PROFESSORE CHE AVEVA PREDETTO L’ELEZIONE DI TRUMP ORA SCOMMETTE SULLA SUA DESTITUZIONE
“NON FINIRA’ IL MANDATO, VI SARA’ L’IMPEACHMENT: FARA’ QUALCOSA PER FAVORIRE I SUOI AFFARI O METTERA’ IN PERICOLO LA SICUREZZA NAZIONALE E IL SUO PARTITO LO SCARICHERA'”
La stragrande maggioranza degli osservatori aveva predetto (sbagliando) la sconfitta di Donald Trump alle elezioni presidenziali americane. Si erano levate soltanto poche voci a fare da uccelli del malaugurio.Ed avevano ragione.
Mentre i media (convinti dai sondaggi) davano già per scontata la vittoria di Hillary Clinton, Allan Lichtman, uno storico americano, prevedeva il contrario, proprio come il regista Micheal Moore.
Il professore ha creato “un sistema” di previsione dei voti americani basandosi su quelle che lui stesso definisce “chiavi”, studiate sulla totalità delle elezioni presidenziali tra il 1860 e il 1980.
Il suo metodo sembra infallibile, dal momento che non si è mai sbagliato dal 1984.
Oggi, Allan Lichtman si spinge oltre.
Venerdì 11 novembre, lo storico ha fatto una nuova previsione al Washington Post: “Sono piuttosto sicuro che Trump darà dei motivi per richiedere una procedura di impeachment: forse farà qualcosa che metterà in pericolo la sicurezza nazionale, o forse qualcosa che potrebbe favorirlo economicamente”.
Procedura che, secondo Lichtman, avrà inizio proprio all’interno del partito del presidente eletto: “I repubblicani non vogliono Trump come presidente, perchè non possono controllarlo. È imprevedibile”, ha dichiarato al giornale spiegando di non aver basato questa previsione sul suo “sistema” , ma sulla sua intuizione.
Secondo il professore, i pezzi grossi del partito avrebbero preferito il vice-presidente Mike Pence, più “tranquillo” e “controllabile”.
Ancora una volta, Allan Lichtman e Micheal Moore sono d’accordo.
Il documentarista che aveva previsto la vittoria del miliardario, in un articolo pubblicato su su Huffington Post, ritiene che gli americani “Non resisteranno quattro anni con Donald Trump”.
“Quando sei così narcisista, al punto da pensare che tutto ruoti intorno a te, finisci con l’infrangere la legge, forse anche senza volerlo. Infrangerà la legge perchè pensa soltanto al suo tornaconto personale”, ha gridato Michael Moore su MSNBC.
Il regista, alla guida della mobilitazione contro il nuovo presidente, ha invitato la gente a scendere in strada e manifestare fino alle dimissioni di Trump dalla carica di presidente.
Un appello che sembra stia dando i suoi frutti, dal momento che il movimento non dà segni di cedimento quattro giorni dopo la vittoria del miliardario.
La destituzione è prevista dalla Costituzione americana del 1787. Così all’articolo II, sezione 4: “II Presidente, il Vicepresidente e tutti i titolari di cariche pubbliche negli Stati Uniti saranno destituiti dal loro ufficio qualora, in seguito a accusa mossa dalla Camera, risultino colpevoli di tradimento, di corruzione o di altri gravi reati”.
Per far sì che la procedura venga portata a termine, è necessario che due terzi dei senatori votino a favore della destituzione.
(da “Huffingtonpost”)
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