PER GLI ITALIANI IL NEMICO PUBBLICO NUMERO UNO SONO GLI EVASORI FISCALI
LE DISEGUAGLIANZE DERIVANO DA QUESTO PER IL 65% DEGLI ITALIANI, SOLO DOPO VENGONO LE RELAZIONI CLIENTELARI E LE POLITICHE ECONOMICHE… OGNI TANTO QUALCUNO CI RIPORTA ALLA REALTA’ DEI VERI PROBLEMI DEL NOSTRO PAESE
Elusione fiscale ed evasione sono i nemici numero uno degli italiani.
Lo dimostrano i numeri di un sondaggio effettuato da Oxfam Italia in collaborazione con Demopolis.
Non sono i soli guai dell’Italia, ma certo in quella che è l’epoca della globalizzazione, che ha aumentato a dismisura le diseguaglianze sociali, gli italiani vedono come fumo negli occhi la possibilità di eludere il fisco, parcheggiando la ricchezza nei paradisi fiscali .
Se poi li si interroga sui paradisi fiscali, la risosta è bulgara: l’85% degli intervistati chiede più trasparenza perchè chi li frequenta sottrae risorse alla collettività , dunque allo Stato.
Iniquo anche il sistema fiscale italiano, la pensa così l’80% degli intervistati.
Il sondaggio, presentato alla Camera dei deputati, ha indagato su un tema che è tutti i giorni sui giornali e si vede a occhio nudo camminando nelle strade.
Le diseguaglianze sono il frutto di una globalizzazione selvaggia che, se ha aumentato la ricchezza a livello globale, lo ha fatto in modo disordinato e ingiusto.
Paesi come il Brasile hanno distribuito la ricchezza in modo più equo, altri, soprattutto in Occidente, hanno visto crescere le diseguaglianze.
Il risultato finale è che l’1% della popolazione mondiale possiede oggi più del restante 99%.
E di questo nuovo feudalesimo gli italiani se ne sono accorti eccome, tant’è che per il 61% le diseguaglianze sono aumentate anche in Italia.
La prima causa, secondo gli intervistati, risiede nell’evasione e nell’elusione fiscale (è così per il 65% degli italiani), più di quanto venga attribuito alle relazioni politiche e clientelari (64%) e alle politiche economiche e fiscali (60%).
Più della metà degli italiani poi punta il dito contro i grandi patrimoni, che andrebbero tassati di più secondo il 56% degli intervistati.
Così come il 66% è convinto che le multinazionali che operano in Italia andrebbero tassate di più e il 69% dichiara che anche le grandi imprese italiane sono fiscalmente avvantaggiate rispetto alla piccole e medie.
“Il nostro Paese – spiega Elisa Bacciotti, direttrice campagne Oxfam Italia – è fatto per lo più di piccole e medie imprese, che ormai sono in concorrenza con multinazionali o grandi corporation che godono di vantaggi fiscali, eludono il fisco e dunque vincono su quelle piccole e medie aziende che già hanno i loro problemi, di accesso al credito per esempio. L’elusione dà vita in pratica a una concorrenza sleale”.
Ma dove si manifestano le diseguaglianze in Italia?
Nei redditi (76%), nel patrimonio (63%), e nelle opportunità di ingresso nel mondo del lavoro (60%).
E per più della metà degli intervistati (54%) è nell’accesso ai servizi sanitari che ormai si vedono le differenze di “classe”, come dimostrato più volte dal Censis, per cui sempre più italiani smettono di curarsi. Non solo.
Per il 67% del campione, l’accesso ai servizi di base (sanità e scuola) è sì garantito in Italia, ma con livelli e qualità differenti.
Insomma non tutte le scuole sono uguali nè tutti gli ospedali o ambulatori offrono identiche prestazioni.
Di fronte a tutte queste iniquità e al crescere delle diseguaglianze che stanno uccidendo la classe media e sporfondando nell’indigenza i più deboli, per gli italiani è prioritario e urgente affrontare due temi al più presto: mettere in atto politiche per ridurre le diseguaglianze e contrastare l’elusione fiscale.
Così come sanzionare chi mette i suoi soldi sotto gli ombrelli dei Paradisi fiscali (83%).
Che l grandi corporation siano un problema per gli italiani è evidente, ma si dividono più o meno a metà su un punto: se sia meglio far pagare più tasse alle multinazionali per aumentare le entrate dello Stato e dunque diminuire le diseguaglainze o al contrario ridurre il carico fiscale per attirare investimenti. Un dubbio che attraversa non solo gli italiani.
Argomenti che sono già nell’agenda europea, tanto che tra poco anche l’Italia sarà chiamata a recepire la quarta direttiva Ue in materia di riciclaggio .
“Lo farà – commenta Elisa Bacciotti – ma nel farlo noi chiediamo che vengano apportate alcune modifiche che migliorino il testo. Il punto è sulla trasparenza e sull’accessibilità ai dati per tutti, i giornalisti per esempio. Perchè escluderli? Basta pensare al caso dei Panama Papers. Non solo. Questa trasparenza va estesa a tutti coloro che potrebbero fare elusione, come i trust, le fondazioni, le società di comodo”. Oxfam Italia oggi consegnerà al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Sandro Gozi, 340mila firme , di cui almeno 10.000 raccolte in Italia.
Fanno parte della campagna contro i Paradisi fiscali portata avanti dall’Organizzazione i tutto il mondo. Che continua.
Barbara Ardù
(da “La Repubblica”)
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