IL SENSO DEL M5S PER SANDRO PERTINI
DOPO ALMIRANTE E BERLINGUER ORA IL M5S PROVA AD APPROPRIARSI DEL SANTINO DEL PRESIDENTE PARTIGIANO… MA PERTINI ERA ANTIFASCISTA MENTRE DI MAIO E’ “POST-IDEOLOGICO”, CHE CI AZZECCA?
Qualche tempo fa durante una puntata di Porta a Porta Luigi Di Maio ha detto che nel MoVimento coesistono i valori di destra e sinistra che al suo interno «c’è chi si rifà ai valori di Enrico Berlinguer, chi a Giorgio Almirante, e chi invece a quelli dei leader della DC».
È il MoVimento postideologico, bellezza. La cosa non stupisce poi molto.
Roberta Lombardi ha dichiarato che la famiglia votava Almirante. Il padre di Alessandro Di Battista ha dichiarato di essere fascista e quello di Di Maio ha tentato la fortuna in politica con il MSI.
Dulcis in fundo Assunta Almirante ha definito Di Maio “un ragazzo molto gradevole”. Ma allora perchè il M5S ora prova ad appropriarsi della figura di Sandro Pertini?
Sandro Pertini, il Presidente partigiano più amato dalla ggente, non ha niente in comune con il Capo Politico del MoVimento 5 Stelle.
Era Socialista, era stato sei anni in prigione per essersi dichiarato antifascista, era stato in esilio in Francia ed aveva fatto la Resistenza. I due non potrebbero essere più distanti per formazione politica ed ideologica.
Eppure qualche giorno fa il MoVimento 5 Stelle ha pubblicato sul suo sito ufficiale l’estratto dal discorso di insediamento alla Presidenza della Camera dei deputati pronunciato da Pertini nel giugno del 1968.
Il giochino è semplice: si vuole far credere agli elettori che Pertini la pensasse allo stesso modo del M5S.
La realtà delle cose è differente: è il MoVimento 5 Stelle ad aver costruito (si veda il discorso di insediamento alla Camera di Roberto Fico) negli ultimi giorni i presupposti per essere paragonato a Pertini.
Ma i due non potrebbero essere più diversi. Perchè più che quello che è scritto sul Blog è quello che non è scritto a fornire indizi interessanti.
Prova ne è che il il M5S convenientemente taglia un passaggio importante del discorso nel quale il Presidente si rivolgeva ai giovani, questo: «Ma i giovani si persuadano di questa verità : quando in un paese la libertà è perduta, tutto è perduto
Continuava Pertini: «Noi anziani abbiamo vissuto e sofferto questa esperienza. Abbiamo percorso con la nostra gente tutto il cammino che dalle tenebre della dittatura ci ha portati alla luce della libertà . È, questo, un cammino cosparso di lacrime, di sangue, di rovine».
Il MoVimento invece salta tutto quel paragrafo, e collega l’onestà al rispetto della condizione umana e alla giustizia sociale.
Ma in mezzo manca tutta la parte dove Pertini ricorda cosa è successo quando la democrazia è stata negata perchè la condizione umana dei membri della società italiana non è stata rispettata. Come non va bene ricordare altre cose che farebbero letteralmente rivoltare nella tomba Sandro Pertini
Nel 2013, in occasione della presentazione delle liste per le politiche, Grillo disse «l’antifascismo è un problema che non mi compete». Il M5S ha scelto di non votare la legge Fiano o di schierarsi — per pura convenienza politica — con i razzisti per negare diritti a tutti quei ragazzi nati e cresciuti in Italia.
In questi anni Pertini è stato tirato per la giacchetta un po’ da tutti.
Dai Forconi agli attivisti del M5S che citano spesso la famigerata frase “Quando un governo non fa ciò che vuole il popolo, va cacciato via anche con mazze e pietre”. Una frase che Pertini non pronunciò mai.
Pertini non negava all’avversario politico la possibilità di esprimersi o di esistere dicendo “siete tutti morti” o altre amenità da capopolo.
(da “NextQuotidiano“)
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