IL SINDACO DI MARIUPOL: “DEPORTANO LA NOSTRA POPOLAZIONE IN SIBERIA PER RIPOPOLARE QUELLA ZONA”
CAMPI DI FILTRAGGIO PRIMA DI ESSERE EVACUATI, SIAMO TORNATI AI TEMPI DI STALIN
Il Sindaco di Mariupol Vadym Boichenko ha raccontato un altro drammatico episodio della quotidianità della sua città, tenuta in assedio dalle forze russe. A riportarlo è l’AdnKronos
“Stanno deportando i nostri cittadini in Siberia. Putin ha necessità di ripopolare quel territorio dove i russi non vogliono andare per risolvere una serie di problemi. Agiscono attraverso i campi di filtraggio, 4 in tutto a Mariupol, da cui per fuggire dalla città è necessario passare. Tentano di convincere chi è in età lavorativa a trasferirsi in Russia o altrimenti intervengono deportandoli in maniera forzata, senza possibilità di scelta. Non c’è differenza tra la Federazione russa di oggi e quella fascista della seconda guerra mondiale. Fanno firmare schede o documenti a persone in età lavorativa. E’ difficile per questa fascia di età andare verso i territori controllati dall’Ucraina”.
“A Mariupol – prosegue – ventimila persone attendono in fila di essere vivisezionate nei campi di filtraggio prima di essere evacuate. Ma i russi controllano non più di 10-20 persone al giorno. I tempi sono infiniti e le procedure mortificanti, vergognose soprattutto per gli amministratori comunali. Io – chiosa – sono il primo della lista.
Qualche giorno fa durante i controlli hanno scoperto che la figlia di un impiegato comunale lavora a Kiev nelle forze dell’ordine. Quindi hanno sequestrato l’altra figlia, una bambina di appena due anni con il pretesto di non farla crescere con i nazisti – racconta – E’ in atto attraverso l’uso dei campi di filtraggio una vera e propria deportazione selettiva forzata. Ed a rischio sono centomila cittadini ancora in città oltre a 50mila persone nei centri abitati limitrofi”.
(da agenzie)
Leave a Reply