IL SOTTOSEGRETARIO LEGHISTA ALL’ISTRUZIONE CHE DICE DI CITARE DANTE E INVECE E’ TOPOLINO
E’ QUESTO IL GOVERNO DEI “MIGLIORI”?
Voleva citare Dante, e invece era Topolino.
Pochi giorni prima di essere nominato sottosegretario all’Istruzione nel governo guidato da Mario Draghi, il deputato barese della Lega Rossano Sasso ha pubblicato una sua foto sulla sua pagina Facebook, accompagnandola a una citazione di Dante Alighieri: “Chi si ferma è perduto, mille anni ogni minuto”.
Peccato che quella frase non risulti fra gli scritti del Sommo Poeta, di cui peraltro ricorrono nel 2021 i 700 anni dalla morte.
È solo una delle tante citazioni che si scovano sul web, e che spesso non indicano neanche la fonte originaria. E che ha dato il titolo anche a una commedia del 1960 con Totò. Quel “Chi si ferma è perduto, mille anni ogni minuto”, che porta alla mente anche Benito Mussolini – il Duce pronunciò effettivamente la prima metà della frase a Genova, il 18 maggio 1938 – è diventato negli ultimi anni un’espressione facile per i social, perfetta per il “copia e incolla” selvaggio.
Non esiste, però, e aveva già provato a smontare la falsa attribuzione un sito francese, dedicato proprio a Dante (ladivinecomedie.com), quando il “Chi si ferma è perduto” – nella versione mussoliniana – era tornato agli onori delle cronache perchè pronunciato più volte dal segretario della Lega Matteo Salvini.
Una delle quali durante la trasmissione televisiva “DiMartedì”, nell’autunno 2018, con il conduttore Giovanni Floris che aveva incalzato Alessandra Moretti (Pd) a dire cosa ne pensava a proposito, e la replica di lei era stata: “È una frase bellissima”.
Fu un polverone, che portò qualcuno a osare e chiamare in causa Dante. Che non c’entrava nulla allora, e non c’entra nulla con la citazione su Facebook dell’onorevole Sasso – che è un ex insegnante – stavolta nella sua improbabile interezza.
Ma come si è arrivati da Dante a Topolino? Qual è stato l’errore del neo sottosegretario all’Istruzione? Il passaggio non è immediato, ma ha dell’incredibile: “Chi si ferma è perduto, mille anni ogni minuto” è in effetti una frase pronunciata da Dante, ma dal Dante-Topolino di un albo risalente a più di settant’anni fa. “L’Inferno di Topolino”, si chiamava, era una serie di fumetti pubblicati fra il 1949 e il 1950 (con testo di Guido Martina e disegni di Angelo Bioletto) in cui Mickey Mouse personificava il poeta della Divina Commedia, con tanto di tonaca rossa.
In una tavola lo si vede leggere una stele in pietra, su cui è incisa proprio la frase che dopo più di mezzo secolo è stata magicamente ed erroneamente attribuita a Dante ed è finita infine nel frullatore del web, riconducibile – secondo alcuni siti – al canto XV (dove, ovviamente, non ve n’è traccia).
Se proprio di canti e citazioni danteschi si deve parlare, allora, forse sarebbe il caso di riprendere l’Inferno in mano, e scorrere le pagine fino alla fine del XXVI: “Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e conoscenza”.
(da agenzie)
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