IL TAVOLO SUL PROGRAMMA NON PARTORISCE UN PROGRAMMA
TUTTO RINVIATO AL CONFRONTO FRA LEADER
Al tavolo di maggioranza sul programma di governo, oltre ai leader, il grande assente è il programma stesso.
Eppure la maxi riunione tra i capigruppo di maggioranza e i tecnici era stata convocata dal presidente Roberto Fico per mettere a punto “un crono-programma”, accogliendo così nel suo mandato esplorativo le richieste di Matteo Renzi.
E invece a distanza di poche ore dall’inizio dalla riunione si apprende che non ci sarà un documento scritto, bensì i presenti stanno discutendo, in generale, dei temi che in un secondo momento saranno sottoposti al premier incaricato. Solo allora questi temi potranno confluire in un testo scritto con dettagli, tempi e soprattutto, in teoria, si dovrebbe arrivare al senso pratico di tutto questo, ovvero il “come”, così da rispondere alla seguente domanda: “Come il prossimo governo vorrà risolvere l’emergenza economica e sanitaria che il Paese sta vivendo?”.
Durante una pausa dei lavori la conferma arriva dal senatore Maurizio Buccarella del gruppo Maie: “La giornata verosimilmente non si concluderà con un documento scritto, a noi non è stato chiesto. Fico ha detto che vorrà sapere da noi se ci sono le condizioni generali per il proseguo della maggioranza”. Di fronte all’incertezza dei cronisti ribadisce: “Non è previsto un documento, una carta, un accordo. Decideremo insieme se redigere un verbale”.
Pur non dovendo stilare un programma vero e proprio, il tavolo procede comunque a rilento. Dopo oltre 3 ore di riunione, i capigruppo delle forze di maggioranza hanno chiuso il primo tema, quello sulle politiche attive del lavoro. “Si è deciso che il documento della maggioranza del 2 dicembre scorso contiene considerazioni che sono valide ancora oggi”, dice uno dei rappresentati politici presenti alla riunione facendo riferimento alle riunioni che aveva avviato il ministro Federico D’Incà .
Non sarebbero mancati poi momenti di tensione sul reddito di cittadinanza, Inps e Anpal. In particolare, viene riferito, il M5S si sarebbe opposto alla richiesta di separare il reddito di cittadinanza dalle politiche attive per il lavoro, concedendo soltanto “piccole modifiche” al sussidio istituito nel corso del Governo giallo-verde. Muro dei pentastellati, anche, su un possibile ricambio alla Governance di Inps e Anpal.
È complicato, come spiega una fonte, “risolvere in poco tempo uno stallo che va avanti da un anno”. E forse è proprio per questa ragione che il tavolo di maggioranza è stato derubricato a discutere solo dei temi, senza stilare un documento scritto. Non a caso in passato ci sono volute settimane per raggiunge una bozza di accordo.
Per sbloccare lo stallo è necessario un confronto che parta dai leader. Nessuno ha dubbi in proposito. Anzi, per utilizzare le parole di un capogruppo presente al tavolo: “Il nodo è la premiership, più una serie di altre posizioni-chiave. Sul programma ci eravamo arenati a dicembre, non è che sblocchiamo ora…”. Tutti si attendono, insomma, un vertice dei leader di partito o almeno contatti che possano sbloccare lo stallo affinchè il presidente Fico possa salire domani al Colle indicando il nome del possibile premier.
Tra sospensioni all’ora di pranzo e la richiesta di tavoli tematici nel pomeriggio si procede un po’ stancamente a vista, in attesa che le trattative parallele fra i leader e l’ipotetico incontro sblocchi la trattativa vera: chi si siederà a Palazzo Chigi? Con quale squadra? Il vero contratto lo si firma lì.
(da “Huffingtonpost”)
Leave a Reply