IL VIAGGIO A SOFIA DI SARA TOMMASI: CON SGARBI SUL JET DI BERLUSCONI
“SONO DELUSA DA BERLUSCONI, ORA MI RICATTANO”…”LA RUSSA DICE DI NON CONOSCERMI? MA SE LO CONOSCO DA UNA VITA: NESSUN PROBLEMA, GLI ARCHIVI PARLANO”
Le perquisizioni scattano all’alba e l’inchiesta sul giro di prostituzione napoletano che incrocia le feste del presidente del Consiglio vive una nuova giornata di alta tensione.
Perchè per ordine dei magistrati partenopei i poliziotti della squadra mobile entrano nelle case dei due presunti «reclutatori» e in quella della starlette Sara Tommasi, che frequentava Silvio Berlusconi e nello stesso periodo avrebbe accettato incontri a pagamento con facoltosi clienti in alcuni hotel della Campania.
Portano via computer, agende.
Poi interrogano per oltre due ore Giosuè Amirante, uno degli indagati, che accetta di collaborare, tanto che il suo verbale viene secretato.
Nuovi sviluppi potrebbero arrivare dall’esame del materiale sequestrato, ma sui rapporti con la Procura di Milano cala il gelo.
Perchè il procuratore Edmondo Bruti Liberati appare quasi infastidito quando si ipotizza un’attività in comune con i pubblici ministeri partenopei, e questo costringe il capo dell’ufficio di Napoli a diramare una nota per precisare che «nessuna connessione emerge tra le due indagini e dunque è destituita di ogni fondamento la notizia di una riunione di coordinamento che si terrà nei prossimi giorni».
Gli indagati sono Vicenzo Seiello, detto «Bartolo», e Giosuè Amirante: entrambi lavorano con Lele Mora e Fabrizio Corona, e hanno «gestito» Sara Tommasi e altre ragazze della «scuderia» milanese durante serate organizzate in Campania.
Alcune, si è scoperto poi, erano invitate alle feste di Arcore e in altre residenze del presidente.
Nel decreto dei magistrati si evidenzia «l’esistenza di un’organizzazione dedita al favoreggiamento della prostituzione e in particolare al procacciamento di clienti per prestazioni sessuali a opera di Sara Tommasi» e dunque si ordina la perquisizione «poichè vi è fondato motivo di ritenere che nei locali e in qualunque altro luogo nella loro disponibilità possano rinvenirsi documenti e altri oggetti di rilevanza e in particolare rubriche telefoniche, appunti, agende, tracce di conti correnti bancari».
Il provvedimento viene esteso anche all’appartamento della stessa Tommasi e del suo amico Andrea Celentano, un consulente di programmi televisivi con il quale la ragazza si confidò – come emerge dalle intercettazioni telefoniche – su quali fossero le offerte che le arrivavano dai suoi manager, ma anche sui suoi rapporti con il mondo milanese e in particolare con Lele Mora e Fabrizio Corona.
Il 26 ottobre scorso i due parlano al telefono e la Tommasi, dopo avergli confidato che «Lele mi faceva seguire… Mi faceva mettere cose nei bicchieri», gli parla del giro del Presidente e afferma: «Quelle altre sono tutte matte… Ma io mi metto a fare la matta come loro… Sinceramente preferisco seguire le strade mie».
Il primo a parlarne della trasferta era stato Vittorio Sgarbi e ieri anche la Tommasi ha dichiarato di essere stata «in Bulgaria con lui e con il presidente Berlusconi».
Il viaggio risale al 14 giugno scorso.
Era una visita ufficiale a Sofia durante la quale il capo del governo inaugurò la statua di Giuseppe Garibaldi alla presenza del primo ministro Boyko Borisov.
Sull’aereo di Stato c’era effettivamente la starlette nota per aver partecipato ad alcuni programmi televisivi e all’Isola dei famosi.
È Amirante a ricordare che cosa avvenne nelle ore precedenti: «Avevamo organizzato una serata in una discoteca di Varcaturo e Sara doveva sponsorizzare una ditta locale. All’improvviso fu chiamata da Sgarbi che le disse di tornare immediatamente a Roma perchè dovevano partire. Lei cominciò ad agitarsi, poi si mise a piangere. Mi urlava che quando loro la chiamavano lei doveva essere pronta. Io le spiegai che avevamo firmato un impegno di lavoro e bisognava rispettarlo, ma Sgarbi continuava a tempestarla di telefonate e alla fine mi obbligò ad accompagnarla sull’autostrada, all’uscita di Caianiello, dove lui la venne a prendere con l’autista. Le parlai il giorno successivo e mi disse che era tornata ma stava malissimo e si era dovuta far ricoverare per un’intossicazione».
Tutti gli episodi rivelati da Amirante dovranno essere adesso verificati.
Anche perchè fu proprio lui a raccontare al telefono ad un amico di aver visto la Tommasi, a Roma, mentre veniva «prelevata e portata via dalle guardie del corpo di Berlusconi».
Una circostanza che Palazzo Chigi ha seccamente smentito, sostenendo che mai la ragazza è stata a bordo delle auto del presidente.
Da Dubai, dove sostiene di essere volata per una vacanza già programmata, la Tommasi parla con i giornali e le televisioni.
Si definisce «delusa perchè quando l’ho conosciuto Silvio Berlusconi ha conquistato il mio cuore, come quello degli italiani, ma ora uno scandalo del genere può coinvolgere una starlette come me, ma non un politico».
Poi aggiunge: «Il mio lavoro mi porta a contatto con un certo ambiente e personaggi del calibro di Berlusconi, Gheddafi, Putin. Non mi pento di niente. Che cosa avrei dovuto fare? Non lavorare nello spettacolo? Alla fine questo clamore mi potrà portare successo e lavoro come è già successo ad altre ragazze, vedi Belèn».
Poi, attraverso il settimanale Novella 2000 sembra lanciare un messaggio: «Siamo in mano alla camorra, alla mafia e ai ricatti. Non vorrei che ci fosse anche la politica dietro a tutto questo».
E al ministro della Difesa Ignazio La Russa che aveva detto di non aver avuto alcun contatto con lei manda a dire: «Lo conosco da una vita. Se qualcuno dice che non è vero non c’è problema: gli archivi parlano».
Nei giorni scorsi si era ipotizzato che i pubblici ministeri milanesi potessero interrogarla insieme ai colleghi di Napoli, ma ieri è arrivata la smentita secca. Le due indagini vanno avanti in maniera autonoma e al momento non ci sarà alcuno scambio di atti.
Fulvio Bufi e Fiorenza Sarzanini
(da “Il Corriere della Sera“)
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