IMU, QUANTO VALGONO LE IPOTESI SUL TAVOLO
DALL’ABOLIZIONE TOTALE ALLA RIMODULAZIONE SELETTIVA DELL’ALIQUOTA
4 miliardi
ABOLIZIONE TOTALE DELL’IMPOSTA SULLA PRIMA CASA
È chiaro che questa è l’ipotesi che piace meno al ministro Saccomanni. I pro : è quella che, ovviamente, piacerebbe di più agli italiani. I contro: Costa 4 miliardi, ha «scarsa» efficienza e impatto regressivo rispetto al reddito
2,7 miliardi
DETRAZIONE PIU’ ALTA: DA 200 A 500 EURO
Questa soluzione sarebbe comunque vista meglio dell’abolizione totale. I pro: costa da 1,31 a 2,72 miliardi e ha un impatto progressivo rispetto al reddito, cioè premia facendoli pagare meno gli italiani che guadagnano meno. I contro: resta un provvedimento molto costoso.
2,3 miliardi
RIMODULAZIONE SELETTIVA DELL’ALIQUOTA
Entrerebbero in gioco diversi parametri: l’immobile, la condizione economica del proprietario e della famiglia, applicazione dei valori Omi per la determinazione della base imponibile. Pro: a seconda dei parametri costerebbe da 1 a 2,3 miliardi. Contro: l’efficienza sarebbe solo «media».
4,3 miliardi
UNA TASSA SOLA PER GLI IMMOBILI E I SERVIZI
Diverse ipotesi (esenzione dall’Imu per l’abitazione principale; rimborso dell’Imu sull’abitazione (integrale o parziale) attraverso un credito di imposta esenzionel’abitazione principale e contestuale rimodulazione della Tares. I pro: si ipotizza un recupero di gettito da 2 a 4,3 miliardi.
1,25 miliardi
RENDERE L’IMPOSTA DEDUCIBILE PER LE IMPRESE
L’ipotesi di rendere deducibile l’Imu per le imprese potrebbe alleggerire sensibilmente il carico fiscale. I pro: costa 1,25 miliardi. I contro: avrebbe un grado di efficienza «medio» e presenterebbe criticità per le imprese che non riescono a pagare (e non potrebbero dedurre).
4,66 miliardi
LASCIARE AI COMUNI IL GETTITO DEI FABBRICATI AD USO PRODUTTIVO
Questa ipotesi costerebbe allo Stato circa 4,66 miliardi. I pro: i Comuni avrebbero le risorse necessarie per garantire i servizi ai cittadini. I contro: i profili di efficienza dell’imposta non cambiano per il contribuente, che continuerebbe a pagare esattamente come prima.
4,3 miliardi
IRPEF: ABOLIRE L’ADDIZIONALE COMUNALE
I pro: Verrebbe abolito anche l’acconto sull’addizionale. I contro: la misura costerebbe 3,4 miliardi, mentre i profili di efficienza netti dell’imposta riveduta in questo modo sono «complessi da determinare in misura puntuale così come gli effetti redistributivi».
2 miliardi
L’ACCONTO IRPEF FISSATO AL 100% “IN VIA DEFINITIVA”
Se si scegliesse questa strada lo Stato ci guadagnerebbe. I pro: si ipotizzano risorse aggiuntive pari a 2 miliardi. I contro: l’efficienza dell’Imu e profili redistributivi invariati. E naturalmente una scelta del genere difficilmente si tradurrebbe in un vantaggio per i contribuenti.
2,34 miliardi
CANCELLARE LA PRIMA RATA DI QUEST’ANNO
I pro: darebbe un sollievo immediato ai contribuenti italiani. I contro: la misura costerebbe 2,43 miliardi, e oltretutto non affronterebbe in nessun modo i problemi strutturali del prelievo immobiliare, che si ripresenterebbero al momento di pagare la seconda rata e nei prossimi anni.
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