IN EUROPA LA DESTRA AVANZA, IN ITALIA SI NASCONDE
L’AFFERMAZIONE DELLA DESTRA IN AUSTRIA CON IL 30% DEI CONSENSI FA SEGUITO AD ALTRI SUCCESSI … PERCENTUALI ANALOGHE IN SVIZZERA, POLONIA, NORVEGIA… OLTRE IL 10% IN BELGIO, GRAN BRETAGNA, DANIMARCA, ROMANIA… IN CRESCITA IN FRANCIA, OLANDA, GRECIA… SOLO IN ITALIA VOGLIONO FARCI MORIRE DEMOCRISTIANI O LEGHISTI
Ormai si parla apertamente di una “onda lunga” nazionalista e conservatrice che sta attraversando il nostro Continente. Ad ogni successo delle forze politiche di Destra, la Sinistra non sa che riesumare le ormai rancide analisi sulla xenofobia, sul rifiuto del diverso, su una scomposta reazione alla globalizzazione dell’economia.
Ma il recente successo dei due partiti di destra, l’Fpo guidato da Heinz Christian Strache con il 18% di voti e il Bzo di Joerg Heider con l’11% di consensi, smentisce la composizione xenofoba dell’elettorato austriaco.
Una grossa componente degli immigrati turchi che, con sacrifici notevoli, si sono trovati una buona occupazione e si sono fatti una famiglia e una casa in Austria, hanno votato per la destra.
Altro dato che fa riflettere: ben il 28% dell’elettorato dei due partiti di destra è composto da ragazzi e ragazze sotto i trenta anni di età .
Di fronte all’incapacità e all’arroganza delle due forze governative, socialisti e popolari, che governavano insieme, i due partiti di destra hanno pescato nell’elettorato deluso, sottraendo loro tra il 10 e il 20% dei consensi.
Le vecchie categorie di analisi ormai non valgono più, non si può liquidare il fenomeno con la xenofobia, visto che prendono i voti dei turchi e degli slavi, o con il nostalgismo, visto che li votano i giovani.
E’ in realtà la rivolta della classe media, cresciuta in un minimo benessere e che imputa alla globalizzazione il rischio di dover rifare i conti, anche quelli della spesa. Mancano idee e uomini guida, prevalgono i piccoli egoismi, siamo di fronte a una crisi di valori e punti di riferimento, c’e’ una ribellione verso la finanza speculativa che non crea occupazione ma solo ricchezza ( fin che dura) per pochi.
Cresce legittimamente la paura di un futuro incerto e di un presente difficile. E le forze politiche che, pur in modo variegato, fanno riferimento a “concetti e valori di destra” si affermano in tutta Europa.
Si va dal Partito del Progresso norvegese con il 22,1% al Partito Popolare danese con il 13,9%, dal Partito per l’Indipendenza del Regno Unito con il 16,8% al Partito per l’Interesse Fiammingo in Belgio con l’11,99%, dal Partito Popolare Svizzero con il 29% al partito Legge e Giustizia polacco con il 32,1%, dal partito Grande Romania con il 12,9% al Partito per la Libertà olandese con il 5,9%. E ancora le realtà francesi e greche sempre intorno al 5% dei consensi.
Tutto questo mentre anche in Baviera, pochi giorni fa, una lista civica di Liberi Elettori è entrata al Landtag ( il parlamento regionale) con un ottimo 10,2%, facendo scendere la Csu per la prima volta sotto il 50% dei consensi.
Dove la Destra vince, crea un sommovimento nei partiti tradizionali, spesso pescando voti non solo al Centro, ma anche a Sinistra. Più accentua una connotazione “sociale e popolare”, più fa breccia nei ceti medio-bassi della popolazione.
Un insegnamento che non pare giungere in Italia, dove invece darsi una precisa qualificazione di destra sembra creare scompensi cardiaci a molti potenziali leader.
Il nostro è l’unico Paese in Europa dove chi guidava una forza di destra si è nascosto sotto la sottana di un partito di Centro, invece che mettersi in gioco per poi contare davvero qualcosa.
Ci siamo svenduti il negozio a una grande catena commerciale di fronte a una buona offerta nel breve per il titolare della licenza, quando stavano costruendo un nuovo centro residenziale, con svincoli stradali in prossimità del locale, che lo avrebbe fatto diventare strategico per gli anni a venire.
Una forza moderata e sociale in Italia raggiungerebbe, con un leader adeguato, un bacino di voti tra il 20 e il 30% fin dall’inizio, ma in Italia si preferisce portare il carrello a chi “fa la spesa” e accontentarsi della monetina di mancia che si destina ai servitori.
Un patrimonio di voti popolari, di ceti deboli preoccupati dalla globalizzazione, di elettori disgustati dai benefici della Casta e dal cattivo funzionamento dei servizi, delusi dalle mancate promesse della Sinistra, viene lasciato senza un radicamento sociale nella destra politica che vive solo in funzione della gestione delle paure e nel cavalcare la protesta momentanea.
Senza un progetto, senza una cultura, senza un impegno sociale verso i più deboli, senza un coerente stile di vita.
Senza una politica della solidarietà , della sicurezza, della comunità nazionale da nord a sud.
Si vive per una poltrona, si finisce per morire democristiani o leghisti…
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