IN FRANCIA ANCHE I DODICENNI POTRANNO FINIRE IN CARCERE
GIRO DI VITE ANNUNCIATO DAL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA RACHIDA DATI… ANCHE I MINORI SARANNO RESPONSABILI DAVANTI ALLA LEGGE… PREVISTI ISTITUTI DI PENA SEPARATI DAGLI ADULTI
Anche gli adolescenti saranno responsabili davanti alla legge: è quanto previsto dal “piano minorenni” di Rachida Dati, ministro della Giustizia francese, anche sull’onda di vicende di cronaca che hanno provocato un vasto allarme sociale nel corso degli ultimi anni.
Nei quartieri periferici, ai margini delle maggiori città transalpine, agiscono ormai bande di giovanissimi, autori di atti di violenza efferati.
Ci sono stati persino casi di omicidio la cui responsabilità è stata attribuita a ragazzini di 13 o 14 anni, per non contare le guerre tra le “bande di banlieu”, ormai all’ordine del giorno quotidiano.
Lo stesso spaccio di droga vede i grossi spacciatori servirsi sempre più spesso di adolescenti, al fine di approfittare della impunità di cui godono.
Non si ritiene di chiudere più gli occhi, da parte del governo francese, di fronte ad atti illegali compiuti da minorenni, il cui aumento dal 2001 in Francia è impressionante.
La Dati ha creato una commissione consultiva e vuole che i minorenni siano penalmente responsabili in prima persona a partire da 12 -.13 anni.
I giovanissimi ladri che tornano immediatamente in libertà anche quando vengono colti sul fatto dalla polizia, non devono essere più tollerati.
Le linee guida su cui sta lavorando il Ministero sono quattro: in primo luogo l’abbassamento dell’età della responsabilità penale, con l’orientamento di lasciare al giudice un ampio margine di discrezionalità nella punizione dell’adolescente.
In secondo luogo lo sveltimento dei processi a carico del minore. Poi la realizzazione di un programma di speciali centri di ritenzione, evitando che persone giovanissime e psichicamente in difficoltà vengano associate alle normali carceri.
Infine il potenziamento dei mezzi a disposizione della polizia e della gendarmeria, che verrebbe al tempo stesso liberata da mansioni di aiuto sociale ai minorenni perchè questi compiti verranno più chiaramente affidati alle strutture civili competenti.
A tal fine la Dati ha visitato recentemente il carcere di Metz in cui vi è stato un caso di suicidio di un minorenne, circostanza che dimostra come una giustizia severa non possa disgiungersi dalla tutela dei minori che vivono una doppia pena, la privazione della libertà e l’ambiente ostile di un carcere attualmente per adulti.
Occorre scindere le due strutture e assicurare il massimo di possibilità di recupero al minore, ma al tempo stesso riaffermare un principio di responsabilità senza il quale si sta facendo strada un pericoloso concetto di non punibilità nelle fasce giovanile che tutto autorizza.
E che spesso vede lo sfruttamento del minore da parte dell’adulto.
Il governo francese intende muoversi pertanto su queste due direttive, con la consapevolezza che il termine giustizia si debba coniugare con quello della fermezza e garantendo la possibilità di recupero dell’adolescente al rispetto delle leggi e della vita civile e sociale.
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