IN GIUNTA ORA SPUNTA IL LODO BUEMI: BERLUSCONI DECADUTO, MA NON PER LA SEVERINO
SIA DICHIARATO DECADUTO PERCHE’ INTERDETTO DALLA SENTENZA, NON PER LE NORME DELLA SEVERINO
Enrico Buemi, il senatore socialista che durante i lavori della Giunta per le elezioni e le immunità si è polemicamente opposto ai “diktat” del Pd, getta sul tavolo della questione Berlusconi una proposta destinata inevitabilmente a far discutere, ma che indica una concreta via d’uscita dalle sabbie mobili in cui la vita politica italiana si è infilata nel giudizio sulla decadenza da senatore del Cav.
E dichiara: “La mia proposta, oltre ad avere dei supporti giuridici inconfutabili, ha anche un obiettivo politico. Le sentenze vanno eseguite, rispettando la legge”.
Buemi propone, in sintesi, che Berlusconi sia dichiarato decaduto dalla giunta perchè interdetto dai pubblici uffici con una sentenza passata in giudicato e non per le norme contenute nella legge Severino, avversata dal Pdl che la ritiene inconstituzionale perchè retroattiva, che potrebbe essere impugnata.
Questa la strada maestra per uscire dallo scontro tra le opposte posizioni, indicata dal senatore socialista durante il suo intervento.
Bisognerebbe seguire una diversa procedura, ma i tempi resterebbero esattamente gli stessi.
Con la sola differenza che l’effetto dell’operatività della decisione della Giunta rimarrebbe sospeso fino a quando la Corte d’Appello di Milano, rideterminando gli anni di interdizione, così come richiesto dalla Cassazione, comporterà come conseguenza la comunicazione al Senato della cancellazione di Silvio Berlusconi dalle liste elettorali.
La proposta di Buemi consiste dunque nel posporre la questione dell’incandidabilità a quella della interdizione facendola valutare, a norma di regolamento, da un comitato ristretto della Giunta presieduto dalla vicepresidente Stefania Pezzopane.
Buemi ha proposto un accordo fra i gruppi per considerare già acquisite tutte le risultanze istruttorie agli atti sul caso Berlusconi, sentenza di Cassazione compresa, in modo tale da non aggiungere “un solo giorno alla tempistica già definita”.
Poi, nella seduta della Giunta alla quale il comitato riferirà ad horas, tutti i componenti potrebbero votare la decadenza di Berlusconi a motivo della sua interdizione “con efficacia differita al momento in cui il segretario comunale del Comune di Milano comunicherà al Presidente del Senato che ha cancellato dalle liste elettorali il senatore Berlusconi”.
In pratica, Berlusconi sarebbe dichiarato di fatto decaduto, ma resterebbe in carica fino alla conclusione della procedura legata al rinvio della Cassazione alla Corte d’Appello di Milano per la ridefinizione della durata dell’interdizione dai pubblici uffici del leader del Pdl.
“Se l’unanimità rappresenta una garanzia, politica prima ancora che giuridica, avremo tutti incassato equamente la nostra porzione di risultato – ha fatto notare Buemi ai senatori della Giunta – e, chissà , anche la possibilità che in Assemblea la proposta della Giunta passi senza alcun voto”.
Durante una pausa dei lavori, Buemi si è detto convinto che il suo piano “abbia avuto apprezzamenti inaspettati anche dal Movimento 5 Stelle”. Siamo tutti concordi, credo, nella difesa dell’autonomia del Parlamento”, ha aggiunto, sottolineando le difficoltà a digerire le “ingerenze che provengono dalle norme contenute nella legge Severino”.
(da “La Repubblica”)
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