IN PUGLIA EX AN E BERLUSCONIANI SUL CARRO DI EMILIANO
IN LISTA ANCHE TRE IMPUTATI
Michele Emiliano, alias “tutti dentro”.
Tra i quattrocento candidati del centrosinistra alle regionali, l’aspirante alla successione di Nichi Vendola accoglie chiunque: ex aennini come Euprepio Curto, in corsa con i Popolari (Udc, Centro democratico e Realtà Italia); ex berlusconiani come Tina Fiorentino, già assessore delle giunte di centrodestra in Puglia; ex schittulliani, dal nome dell’oncologo Francesco Schittulli, come Anita Maurodinoia, “miss preferenze” per i conservatori alle comunali di Bari lontane appena un anno e poi traghettata armi e bagagli nelle file del già pm antimafia, che la arruola nella squadra del Pd.
«Avevano nei confronti della sinistra, un pregiudizio. Adesso ci danno una mano» spiega Emiliano, che non si scompone più di tanto: «Peraltro, sono delle mosche bianche. Non ho fatto il calcolo, ma si tratta solo di dieci competitori…».
Un’altra mosca bianca figura in una delle due civiche organizzate dal segretario dei riformisti è Desirèe Digeronimo, pm a Roma, che alle ultime amministrative all’ombra di san Nicola voleva scalzare proprio i riformisti dalla guida di Palazzo di città .
Non ci riesce e finisce per farsi ingaggiare dall’intrepido Emiliano.
Ostinato pure a non rinunciare a tre imputati.
Schierati a sua insaputa evidentemente, con i dem: l’ex deputato leccese del Pds Ernesto Abaterusso (truffa aggravata ai danni dello Stato); e i tarantini Michele Mazzarano (finanziamento illecito ai partiti), consigliere uscente, nonchè Donato Pentassuglia, assessore alla Sanità nell’esecutivo del leader di Sel, a cui contestano il favoreggiamento nel maxi dibattimento per i disastri provocati dall’Ilva.
Emiliano se la cava così: il guaio è che «il codice etico del Pd fa acqua da tutte le parti» ed è la ragione per cui il gruppetto di uomini politici chiacchierati non poteva essere messo da parte.
Lello Parise
(da “La Repubblica”)
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