IN PUGLIA FITTO VINCE LA SUA BATTAGLIA: SCHITTULLI STACCA L’INVIATA DEL CARDINALE E BLOCCA LA LEGA
LA POLI BORTONE SCONFITTA DI 4 LUNGHEZZE E LA LEGA RESPINTA CON APPENA IL 2,3%… FITTO: “ORA SI PASSI DALLA MONARCHIA ALLA REPUBBLICA, PRIMARIE SUI PROGRAMMI E NON SOLO SUI NOMI”… “DEMOCRAZIA INTERNA E MERITOCRAZIA PER RICOSTRUIRE UN CENTRODESTRA VINCENTE”
“Abbiamo dovuto fare in un solo mese una lista per legittima difesa e il risultato e’ uno straordinario punto di partenza per un centrodestra che guardi senza specchietto retrovisore alla sua prospettiva politica”: così il leader di “Conservatori e riformisti” Raffaele Fitto commenta il successo dell’oncologo Francesco Schittulli in Puglia.
Al di là della scontata affermazione di Emiliano (47,10%), l’attenzione dei media nazionali era rivolto alla lotta tutta interna al centrodestra su chi, tra il candidato fittiano e la Poli Bortone, appoggiata da Forza Italia e Lega, avrebbe tagliato per primo il traguardo.
E nonostante l’impegno di Berlusconi in persona, Davide ha battuto Golia, sfiorando addirittura il secondo posto per appena 1.500 voti: la grillina Laricchia al 18,40%, Schittulli al 18,31%.
Ma soprattutto relegando al quarto posto la Poli Bortone ferma al 14, 42%.
E non è un caso che la presenza di una lista fittiana radicata sul territorio abbia bloccato ogni velleità alla Lega di Salvini che puntava a un risultato oltre il 5% e invece ha rimediato la scoppola del 2,3%.
Ha buon gioco Fitto ora a dire che “Il centrodestra si deve riunire, con l’unico strumento che e’ quello della partecipazione popolare, non si puo’ stare in una lista se si e’ simpatici o antipatici, bisogna passare dalla monarchia alla repubblica, immagino un centrodestra aperto e competitivo”.
Coglie il punto anche Daniele Capezzone: “Raffaele Fitto, a cui vanno i complimenti per la bellissima battaglia in Puglia, che ha dovuto fare per rispondere agli errori di chi ha voluto e cercato una divisione assurda, ha segnalato il punto politico di fondo per avere un centrodestra unito davvero, la via maestra (come accade in America) è quella delle elezioni primarie, con una competizione di idee e programmi. Altrimenti, avremo solo cespugli intorno alla Lega”.
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