IN SICILIA IL NETTURBINO SALVINI RACCOGLIE E RICICLA ROTTAMI
EX TROMBATI PDL E DC, AMICI DI LOMBARDO E CUFFARO E RAS LOCALI
Ci sono i militanti di Casa Pound, convinti di aver trovato il loro messia, e gli ex giovani del Pdl, ormai delusi dal mito decaduto di Silvio Berlusconi, più una serie di politicanti di lungo corso che hanno cavalcato l’onda recente dei movimenti indipendentisti e adesso cercano un nuovo cavallo vincente per mantenersi a galla. Tutti insieme, radunati sotto le bandiere di Matteo Salvini, il leader della Lega Nord, l’uomo nuovo della destra italiana.
Non siamo a Pontida, e non è un raduno del Carroccio, non ci sono costumi celtici e Alberto da Giussano da queste parti è praticamente un carneade: siamo in Sicilia. Archiviati gli slogan contro i meridionali, sostituiti da quelli anti immigrati, il leader leghista sta disperatamente cercando di ampliare la sua base elettorale. Un’operazione che sembrava impossibile solo pochi anni fa, quando la Sicilia era il simbolo additato nei comizi secessionisti di Umberto Bossi.
Si chiama Noi con Salvini, è la costola siciliana della Lega Nord e da settimane rimbalza un po’ ovunque sui social network.
A guidarlo c’è un democristiano di lungo corso: Angelo Attaguile.
Ex presidente del Catania calcio negli anni ’80, figlio dello storico senatore democristiano Gioacchino Attaguile, andreottiano di lunga data e due volte sottosegretario alle Finanze nei governi Rumor e Colombo, Attaguille junior è legato a doppio filo con l’ex governatore della Sicilia Raffaele Lombardo, condannato in primo grado a sei anni e otto mesi per concorso esterno.
Come l’ex presidente, Attaguile è nato a Grammichele: ed è sempre insieme a Lombardo che inizia a militare nella Dc sin da quando aveva i pantaloncini corti.
Poi nel 2013 l’approdo alla Camera, nascosto nella lista Pdl in Campania, ma indicato dal Mpa dell’amico Lombardo.
Sbarcato a Montecitorio, Attaguile apre subito una linea di credito con la Lega: è infatti il ventesimo deputato che garantisce al Carroccio di mantenere un gruppo autonomo alla Camera.
Ora, il deputato etneo è passato alla cassa, rivendicando per sè il ruolo di leader del neonato movimento Noi con Salvini.
E le spara grosse_ “Potenzialmente potremmo andare oltre il 10 per cento, anche il 15, o forse anche più su” dice, preparando la prima convention siciliana del neonato movimento filo leghista: l’appuntamento è per sabato pomeriggio al Grand Hotel delle Palme di Palermo.
A serrare le fila dei Salviniani di Sicilia arriveranno i giovani di Casa Pound, attivi sia nel capoluogo che nella parte orientale dell’isola, ma anche alcuni ex esponenti dei movimenti giovanili del Pdl. Primo tra tutti Felice D’Angelo, consigliere comunale a Trapani.
“Che ci fa un siciliano con la Lega Nord? In effetti detta così è paradossale” si schernisce il diretto interessato, che poi diventa esilarante quando afferma che “Salvini è un grande leader moderato”.
Non ci sono, però, soltanto i giovani di Casa Pound e gli ex supporter di Berlusconi pronti a gettarsi in campagna elettorale per Salvini.
Osservano con interesse il nuovo movimento filo leghista anche alcuni vecchi tromboni della politica siciliana.
Come Pippo Gennuso, tre legislature da deputato all’Assemblea regionale siciliana sotto le bandiere del Movimento per l’Autonomia, già indagato dalla procura di Palermo per concorso in falso, “trombato” alle ultime elezioni, e poi rieletto nel turno supplettivo di Pachino e Rosolini, ordinato dopo che si erano perse le schede votate nel 2012.
“Il movimento Salvini? Sono molto interessato, è un bel progetto e ci vuole un partito nuovo. Le parole di Bossi? Tempi che furono: e poi Attaguile è un amico” dice il deputato di Siracusa.
“Il suo progetto interessa tra l’altro a diversi altri deputati”. Chi? “Colleghi — spiega — che hanno condiviso l’esperienza del Movimento per l’Autonomia”.
Un nome su tutti: l’ex deputato nazionale Giuseppe Arena. Come dire che a breve tra i leghisti di Sicilia potrebbero materializzarsi gli stessi rà s delle preferenze che fecero la fortuna di Lombardo e ancora prima di Totò Cuffaro.
Tutti insieme sotto il sole delle Alpi e l’effige di Alberto da Giussano, addentando un cannolo e cantando Va Pensiero con strettissimo accento siciliano.
Giuseppe Pipitone
(da “il Fatto Quotidiano)
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