IN SVIZZERA SONO SERI, LICENZIATO MEDICO DALLA CROCE VERDE PER POST RAZZISTA
“INCOMPATIBILE CON LA PROFESSIONE CHI INVOCA DI BRUCIARE I ROM”
A Lugano la direzione della Croce Verde, il principale servizio auto ambulanze del Canton Ticino, ha licenziato in tronco un medico italiano, per un post anti-Rom.
“Incompatibile con la professione medica”, ha giustificato il provvedimento Filippo Tami, direttore della Croce Verde.
Un post talmente duro, ispirato all’ideologia del leader della Lega Nord, Matteo Salvini, che nè la Croce Verde, nè il portale Ticinonline, che ha dato notizia del licenziamento, hanno voluto rendere noto.
A quanto pare, prendendo spunto da un grave episodio di cronaca, un assassinio commesso da due Rom in Sicilia, nel maggio 2015, il medico accusato di razzismo avrebbe auspicato che i campi nomadi venissero spazzati via dai lanciafiamme.
In sostanza, mentre Salvini aveva parlato di ruspe, il suo epigono della Croce Verde aveva rafforzato la dose, invocando i lanciafiamme.
“Si trattava di un post riservato, precedente alla mia assunzione, con il quale commentavo una dichiarazione sugli immigrati di Salvini”, si difende l’ormai ex-dipendente del servizio auto-ambulanze di Lugano.
In effetti, in Svizzera, la legge anti-razzismo in vigore non scherza con episodi del genere.
Tanto che, proprio nei giorni scorsi. La Procura Generale del Canton Ticino ha aperto un’inchiesta penale contro un sergente della polizia, accusato di aver inneggiato a Hitler sul suo profilo Facebook.
Tornando all’ormai ex-medico della Croce Verde, ha annunciato l’intenzione di denunciare la direzione dell’ente per violazione della privacy. Ma il direttore della Croce Verde, Filippo Tami, ha avuto parole durissime, nei suoi confronti. Ha, infatti, ricordato che quel post “esprime posizioni incompatibi con il dovere di un medico di assistere i pazienti in modo equo, a prescindere dall’etnia o dalla provenienza geografica”.
Franco Zantonelli
(da “La Repubblica“)
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