INCHIESTA FONDI LEGA, GLI ISPETTORI DI BANKITALIA A FIANCO DEI PM GENOVESI
NEL MIRINO IL RECENTE TRASFERIMENTO DI 10 MILIONI DA UNA BANCA DEL LUSSEMBURGO ALLA SPARKASSE DI BOLZANO, SEGNALATO DALLE AUTORITA’ BANCARIE DEL GRANDUCATO COME RICONDUCIBILE A CONTO DELLA LEGA
Bankitalia al fianco della procura di Genova nelle indagini sul presunto trasferimento illecito all’estero di parte dei 49 milioni di euro della truffa Bossi-Belsito.
I pubblici ministeri genovesi hanno nominato come consulenti gli ispettori della Uif, Unità di informazione finanziaria, per ricostruire se i soldi trasferiti in un fondo fiduciario lussemburghese dalla banca Sparkasse siano riconducibili al Carroccio o siano dell’istituto di credito.
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, la Sparkasse aveva trasferito in Lussemburgo in un fondo fiduciario 10 milioni di euro.
Subito dopo le elezioni del 4 marzo, l’autorità lussemburghese (di fatto simile a Bankitalia) ha bloccato per dieci giorni il trasferimento di tre milioni di euro dal Granducato all’Italia e contestualmente informato i colleghi italiani sul sospetto dell’operazione che potrebbe essere riconducibile ai conti della Lega.
Dell’operazione viene anche informata la magistratura genovese che già a gennaio aveva aperto una inchiesta per riciclaggio dopo l’esposto dell’ex revisore contabile Stefano Aldovisi.
Gli ispettori della Uif dovranno adesso analizzare tutto il materiale informatico e cartaceo acquisito con le perquisizioni dello scorso giugno per ricostruire i passaggi. La Sparkasse ha sempre sostenuto che quei 10 milioni di euro fossero solo dell’istituto bancario e che il trasferimento fosse legato a ordinarie operazioni di investimento.
Il sospetto degli investigatori delle fiamme gialle è che invece quei soldi siano della Lega.
Nel frattempo gli uomini delle fiamme gialle stanno esaminando l’intreccio di società , associazioni e fiduciarie che sono state create durante il processo a Bossi e Belsito per la maxi truffa ai danni dello Stato: nel mirino degli inquirenti ci sono almeno una quindicina di «satelliti» di cui si dovrà capire se abbiano ottenuto soldi dal partito o per il partito o se siano soggetti autonomi.
(da “il Secolo XIX”)
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