INDAGATA ACEA PER L’ACQUA DI BRACCIANO, IPOTESI DI REATO INQUINAMENTO AMBIENTALE
PERQUISIZIONI NELLA SEDE ROMANA, SEQUESTRATI DOCUMENTI RELATIVI AI PRELIEVI
Acea Ato 2 Spa – la società operativa del Gruppo Acea che gestisce il servizio idrico a Roma e in altri 111 Comuni del Lazio – è indagata per inquinamento ambientale in relazione alla crisi idrica del lago di Bracciano.
A indagare è la Procura di Civitavecchia, che ha disposto una perquisizione presso gli uffici di Acea Ato 2 Spa in piazzale Ostiense a Roma. Lo comunicano in una nota i carabinieri del Noe, a cui sono delegate le indagini. Avviso di garanzia anche per il presidente di Acea Ato2 Paolo Saccani.
“Con riferimento alla criticità ambientale che sta interessando il lago di Bracciano, oggetto negli ultimi giorni di enfasi mediatica, si rappresenta che sono state presentate più denunce alla Procura della Repubblica di Civitavecchia che ha delegato le indagini ai Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico (Noe) di Roma – si legge nella nota – disponendo la contestuale esecuzione di una perquisizione locale, previa notifica di avviso di garanzia per inquinamento ambientale, presso gli uffici di Acea Ato 2 S.p.A. siti a Roma in piazzale Ostiense n. 2, al fine di sequestrare documentazione relativa alla captazione di acqua dal bacino lacustre”.
Tribunale Acque respinge ricorso Regione per stop alle turnazioni. Il Tribunale delle acque a quanto si apprende ha rigettato il ricorso fatto da Acea sulla sospensiva dello stop ai prelievi dal lago di Bracciano ordinato dalla Regione Lazio.
La turnazione dell’acqua agli utenti non è una conseguenza imposta in via esclusiva dall’ordinanza impugnata. Per questo il tribunale delle Acque ha respinto la richiesta di sospensiva, formulata da Acea Ato2, dell’ordinanza con cui la Regione Lazio ha disposto lo stop delle captazioni dal lago di Bracciano.
Nel dettaglio il tribunale ha respinto la richiesta cautelare “evidenziato che la dedotta impossibilità di effettuare l’inevitabile turnazione nell’erogazione del servizio di distribuzione dell’acqua a parte dei cittadini del comune di Roma Capitale appare una conseguenza non imposta in via esclusiva dall’ordinanza impugnata da quest’ultima invero – si legge nel provvedimento – si evince che Acea Ato2 potrà adottare ‘misure compensative’ per contrastare gli effetti dell’azzeramento del prelievo in contestazione, con ciò volendosi riferire alla possibilità di individuare, eventualmente con l’ausilio di altre autorità competenti in materia, anche altri rimedi purchè compatibili con il veduto divieto di prelievo”.
(da agenzie)
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