INDOVINATE CHI ORGANIZZA IL TOUR IN ITALIA DEL SOVRANISTA RUSSO DUGIN
L’IDEOLOGO DI PUTIN E IL CICLO DI CONFERENZE ORGANIZZATO DA GRUPPI NEONAZISTI… NELLA LOCANDINA INDICATO ANCHE IL DIRETTORE DEL TG2 (CHE ORA SMENTISCE)
Porte spalancate in Italia per l’ideologo del nazionalismo russo Aleksandr Dugin.
Undici conferenze in dieci giorni, un tour inaugurato martedì sera con un flash mob nel quartiere dell’Eur
La tappa più importante è prevista per il 14 giugno nel centrale palazzo dell’informazione dell’Adnkronos a Roma, dove secondo gli organizzatori il filosofo russo doveva essere accolto dal direttore Gian Marco Chiocci.
Al suo fianco sul palco, inseriti in programma, anche i vertici della Rai, dal direttore del Tg2 Gennaro Sangiuliano al vicepresidente del consiglio di amministrazione Giampaolo Rossi.
L’organizzazione e la promozione degli incontri sono curate dall’associazione REuropa, sigla utilizzata da un gruppo legato, da almeno quarant’anni, al mondo del neofascismo italiano.
In prima fila c’è Maurizio Murelli, condannato a 14 anni di reclusione per aver fornito la bomba a mano che uccise a Milano l’agente di Polizia Antonio Marino il 12 aprile 1973. Fondatore e animatore della rivista Orion è uno dei punti di riferimento per la destra radicale italiana fin dagli anni ’80. La sua carriera di editore era iniziata all’interno della rivista Quex, foglio nato nel 1978 e animato, tra gli altri, dal terrorista nero pluriomicida Mario Tuti.
Accanto a lui, nell’organizzazione delle conferenze del pensatore vicino a Putin, c’è Rainaldo Graziani, figlio di Clemente
Gli incontri sono presentati nelle locandine come «Università d’estate, strade di Eurasia». Il sito dell’associazione REuropa che cura l’organizzazione per ora è una pagina bianca.
I domini (.org, .info e .com) sono di proprietà della Cooperativa sociale Arnia, di cui è socio Rainaldo Graziani e presidente la moglie Ines Pedretti.
La stessa cooperativa nel 2017 ha registrato i domini «centrostudiordinenuovo.org» e «ordinenuovo.org». Nel maggio dello scorso anno Rainaldo Graziani, durante un incontro romano organizzato con la sigla «Centro studi Ordine nuovo», ha annunciato la riapertura dell’organizzazione neofascista fondata dal padre, nominando come futuro presidente un altro socio della cooperativa Arnia, Daniele Bertello, indicato come responsabile della associazione REuropa nelle locandine del tour del filosofo russo.
In quell’incontro — documentato da un video rimosso nei mesi scorsi dall’account Youtube dell’organizzazione, ma recuperato da La Stampa — partecipò anche la figlia di Dugin, Daria Dugina, e vennero distribuite ai partecipanti alcune brochure con lo stemma dell’ascia bipenne, simbolo di Ordine Nuovo fin dalla sua fondazione negli anni 50.
Alla fine di giugno 2018, pochi giorni dopo l’incontro di Ordine nuovo, Aleksandr Dugin viene ospitato nella cascina di Groppello di Gavirate (Varese) «Corte dei brut», ristorante gestito dalla Cooperativa Arnia.
A tavola c’erano un centinaio di persone e la discussione era animata da Rainaldo Graziani e Maurizio Murelli. Tra gli ospiti c’era anche Gianluca Savoini, consigliere di Salvini per i rapporti con Mosca e presidente dell’associazione Lombardia-Russia.
Il momento clou dell’incontro — documentato da una serie di foto — è arrivato alla fine del pranzo, quando i padroni di casa hanno offerto a Dugin la Julleuchter, ovvero la lanterna di Yule. Simbolo rituale delle SS, la lampada che segnava il solstizio d’inverno — da festeggiare il 21 dicembre, in contrapposizione al Natale — era la decorazione preferita sulle tavole dei seguaci di Heinrich Himmler.
Rainaldo Graziani e la presidente della Arnia, Ines Pedretti, nel 2007 erano stati denunciati per alcuni cori antisemiti, cantati in una birreria di Buguggiate (Varese) durante una festa per l’anniversario della nascita di Hitler.
Se la sono cavata con la prescrizione, ma l’accusa era pesante: «Propagandavano idee fondate sull’odio razziale nei confronti di persone di razza ebraica e di nazionalità extracomunitaria e istigavano i presenti a commettere atti di discriminazione e di violenza, per motivi razziali, etnici, nazionali e religiosi, nei confronti di persone di razza ebraica e di nazionalità extracomunitaria».
Nel locale la Digos aveva piazzato delle cimici, ma il processo di primo grado è arrivato a conclusione troppo tardi.
Prescritto, anche se i fatti non sono stati contestati dai legali degli imputati: «Dagli atti non emergono elementi per una pronuncia assolutoria di merito, che infatti non è stata sollecitata dalle difese», hanno annotato i giudici nella sentenza del 9 dicembre 2014.
Successivamente alla pubblicazione dell’articolo sulla versione cartacea, il direttore dell’Adnkronos Gianmarco Chiocci ha smentito l’utilizzo della sala del palazzo dell’informazione per l’incontro con Dugin previsto – secondo la programmazione divulgata da REuropa -per il 14 giugno prossimo e la partecipazione dei vertici Rai: «Nessun convegno con Dugin è previsto per il 15 giugno (e nemmeno in altra data) nella sala conferenze del palazzo dell’informazione dell’Andkronos, sala che peraltro dal 10 al 15 giugno sarà occupata da un convegno di Federprivacy organizzato nei mesi scorsi. Il resto degli interlocutori citati nell’articolo (gli unici che conosco, ovvero Sangiuliano, Rossi, e un altro che conosco solo per sms, Savoini) da me contattati sono cascati dal pero spiegando di saperne meno del sottoscritto».
L’indicazione della data, del luogo (la sede dell’Adnkronos) e l’elenco dei partecipanti (il consigliere di amministrazione della Rai Rossi e il direttore del Tg2 Sangennaro, tra gli altri) sono contenuti in due locandine divulgate su diversi social e su alcune testate online dagli organizzatori dell’evento.
La Stampa ha contattato Rainaldo Graziani, socio della cooperativa Arnia, animatore del flash mob all’Eur – documentato da un video diffuso in rete – con Dugin, prima tappa del tour italiano del filosofo russo: «Non mi sono occupato di questo evento – ha dichiarato – Chiocci e Sangennaro si assumono la responsabilità delle loro dichiarazioni».
Graziani non ha voluto fornire i contatti degli organizzatori. Il numero telefonico di Daniele Bertello – indicato come coordinatore degli eventi – reperito sui database dei domini registrati dalla cooperativa dove risulta socio (Arnia) – ha squillato a vuoto.
Nella programmazione era prevista la moderazione di Paolo Corsini, caporedattore di Rai parlamento e responsabile dell’associazione Lettera 22 – indicata nella locandina come co-organizzatrice – che ha confermato i contatti preliminari con il filosofo russo: «Io ho parlato con Dugin, dovevamo fare una cosa con lui, ma poi non abbiamo fatto nulla. Io la locandina non l’ho vista».
(da “La Stampa”)
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