INGROIA SCRIVE A BERSANI: “BATTI IL NEFASTO SILVIO E LE SUE LEGGI”
IL MAGISTRATO CHIEDE LA CANCELLAZIONE DELLE LEGGI AD PERSONAM: INSORGE IL PDL
Una lettera aperta a Pier Luigi Bersani pubblicata sul sito di Micromega, dove — da quando è in Guatemala — ha un blog.
Delle richieste precise, fatte a nome dei «partigiani della Costituzione che resistono in ogni angolo di questo Paese».
Il procuratore aggiunto di Palermo Antonio Ingroia occupa sempre di più la scena politica.
Mercoledì interveniva alla kermesse degli arancioni garantendo: «Sarò al vostro fianco», senza dire in che forma.
Ieri, al segretario pd, ha invece esposto un lungo elenco di cose da fare, partendo da un auspicio: «Leggo della sua probabile vittoria come premier candidato dal centrosinistra alle prossime elezioni, e non posso sinceramente che augurarglielo e che augurarmelo», specie davanti al ritorno «di una vecchia e nefasta conoscenza degli italiani, Silvio Berlusconi, artefice del disastro economico-finanziario, politico-istituzionale e etico-morale in cui è precipitato il Paese».
E però, il giudice ricorda subito come tante volte il centrosinistra abbia suscitato speranze poi spente per l’incapacità di essere «forza di cambiamento».
E chiede, perchè non sia ancora così, che Bersani si impegni ad abrogare tutte le leggi ad personam.
Che introduca il reato anglosassone di «ostruzione della giustizia». Che faccia sì che si puniscano il voto di scambio e l’autoriciclaggio. Insomma, che si impegni sul fronte della lotta all’illegalità proprio per contrastare la crisi economica: «Il sistema Italia è strangolato da mafia e corruzione, la vera palla al piede, la zavorra che impedisce alla nostra economia di crescere».
«C’è molto da fare e si può fare. Si può cambiare l’Italia», conclude, citando, certo non a caso, il motto degli arancioni che lo vorrebbero come candidato premier.
Anche lì, le incertezze permangono, Di Pietro lancia un appello a De Magistris, il regista dell’operazione, e a tutti gli altri (i professori di Alba, la sinistra radicale di Ferrero e Diliberto): «Convinciamo Bersani a cambiare rotta, corriamo in coalizione col Pd».
Ma il sindaco di Napoli è convinto che il segretario democratico non si allontanerà abbastanza dall’agenda Monti perchè questa diventi un’ipotesi fattibile, e avverte Di Pietro: «Ben vengano personalità e battaglie, ma nel nostro movimento non entreranno simboli. Neanche quello dell’Idv».
Che nel frattempo, domani, riunisce la sua assemblea nazionale per «rilanciare l’azione politica».
I sondaggi sono a picco, gli arancioni potrebbero essere un’ancora di salvezza. Oppure, semplicemente, la fine di una storia.
Annalisa Cuzzocrea
(da “La Repubblica“)
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