INTERVISTA A DE MITA: “CON DE LUCA PER FAR RIVIVERE LA DC”
“E’ VERO, AVEVO PARLATO DELLA DERIVA AUTORITARIA DI RENZI, MA QUI SI TRATTA DI UN ACCORDO REGIONALE”
«Il mio compito è recuperare la grande storia democristiana, il grande ruolo che ha avuto la Dc nel paese».
Ciriaco De Mita ha atteso fino all’ultimo secondo utile prima di varare, nell’incontro notturno tra il 30 aprile e il primo maggio, l’intesa tra l’Udc e Vincenzo De Luca alle elezioni regionali del 31 maggio divorziando dopo cinque anni dal presidente Stefano Caldoro
De Mita, lei era a Nusco a fare il sindaco. Come è nato l’incontro con De Luca?
«Il Pd in realtà mi cercava da mesi, ma ci siamo visti perchè l’assessore Udc Pasquale Sommese è passato con il Nuovo centrodestra. Credendo di liquidarci, si è proclamato portabandiera dell’area popolare in Campania».
È stato sufficiente per sancire l’alleanza con De Luca?
«I consiglieri regionali dell’Udc avevano posto la questione del conflitto emerso con il Nuovo centrodestra, ma Caldoro aveva risposto che non sapeva come risolverlo».
A quel punto, di notte, lei ha visto De Luca a Marano, a nord di Napoli, assieme al vicepresidente Udc del Consiglio regionale Biagio Iacolare?
«Ho partecipato alla fase finale dell’incontro. Con De Luca il discorso è stato di grande serenità e correttezza ».
Qual è il patto?
«Abbiamo fissato alcuni punti partendo dalla crisi della Regione che va affrontata eliminando la gestione ordinaria da trasferire agli enti locali. Bisogna poi creare le condizioni per risolvere i problemi. Non basta elencarli».
Nel patto non c’è un ruolo per sua figlia Antonia ?
«Mia figlia non c’entra. Anche Caldoro ha detto che non se ne era mai parlato».
Assunta Tartaglione, segretario regionale del Pd, ha detto di avere saputo tutto a cose fatte. È così?
«Abbiamo appena avuto una lunghissima telefonata. Mi ha ricordato di essere stata con me nella Dc, poi nella Margherita, quindi nella commissione statuto del Partito democratico. Nessun problema con il Pd. Oggi, del resto, non esistono coalizioni di destra o di sinistra».
De Luca, che in passato voleva mandare lei in pensione, oggi ammira la sua longevità . Lo ha ipnotizzato?
«Con De Luca ho sempre avuto fasi alterne».
Come con Antonio Bassolino?
«Bassolino è andato male in Regione perchè non ha ascoltato i consigli, non perchè si è alleato con me».
Nel centrosinistra si sente di nuovo a casa?
«Non sono certamente un uomo di destra».
Lei, però, ha parlato di deriva autoritaria di Renzi. E ora?
«L’accordo è a livello regionale».
Ottavio Lucarelli
(da “La Repubblica“)
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