INTERVISTA A FUKSAS: “ROMA MUORE DI SUBAPPALTI, SERVONO GOVERNO E SANZIONI”
L’ARCHITETTO: “MARINO NON BASTA PIU’, NON CI SONO PERSONE CHE VOGLIONO CAMBIARLA DAVVERO”
“L’amministrazione comunale ha subappaltato il suo ruolo. Sono circa venti anni che Roma è trascurata. Oggi siamo arrivati al capitolo finale”.
Massimiliano Fuksas, famoso architetto romano, è duro nei confronti della sua città natale.
Nei giorni delle polemiche sulla Capitale, all’estero (finita in prima pagina New York Times per il degrado) e in Italia (per i disagi ormai all’ordine del giorno sui mezzi di trasporto pubblico), Fuksas parla all’HuffPost di quello che manca alla città : “Non ci sono persone che vogliano cambiarla davvero, questa Roma. Non c’è voglia di modificare un andamento. E non serve, purtroppo, cambiare i presidenti delle società municipalizzate o cose del genere”.
Il degrado Capitale sul New York Times non è una bella pagina per l’Italia, ma soprattutto per Roma. Di chi è la responsabilità di una situazione ormai ingestibile?
Ma guardi, nutro il massimo rispetto per il sindaco Marino, ma qui ci vuole gente che sappia fare l’amministrazione. Il politico tradizionale non serve più, non basta più. C’è una domanda di governo che arriva dalla città . C’è bisogno di ricostruire quella qualità di una volta. La Roma di Rutelli, ricordo per esempio, era una Roma ben amministrata. Ma oggi non è la politica ad avere il primato.
Da dove partire?
Sembra una cosa banale, ma piantare alberi, sistemare marciapiedi è un lavoro da fare. Servono le piccole cose, non ci sono solo le buche. C’è bisogno di una città dove si possa camminare; ma soprattutto serve un controllo della città . Una volta richiamai una signora per aver lasciato l’immondizia fuori posto. Sa come mi rispose? “Qui lo fanno tutti”. Per questo dico che servono sette/ottomila vigili per le strade: ma attenzione, si devono vedere e devono fare le contravvenzioni. La città deve essere seguita davvero.
Oggi Gigi Proietti in un’intervista a La Stampa ha detto che gli americani se avessero una città come Roma non la tratterebbero così. È d’accordo?
Guardi, non è detto. Alcune città americane sono pulite, altre non sono pulite. Certi quartieri lo sono, altri sono sporchi. Dipende. Ora sono a Parigi, e la città è pulita semplicemente perchè la puliscono, tutti i giorni. E vorrei che questa cosa avvenisse pure a Roma. Firenze e Milano, per esempio, sono due città pulite. Hanno un centro storico controllato. Il sindaco Pisapia ha fatto un ottimo lavoro, Milano oggi è una città dove tutti vorrebbero vivere, persino gli svizzeri.
Dalle polemiche riportate dalla stampa, sembra che tutte le colpe vadano addebitate all’amministrazione. E la cittadinanza, invece, non ne ha?
Ma guardi, ci sono le leggi e quelle leggi devono essere rispettate. Se la cittadinanza ha mano libera, se io stesso, per dire, non vengo sanzionato per un’inversione con l’auto che non potrei fare, alla fine realizzo che è una cosa lecita. Ripeto, ci vuole controllo. Il problema è il governo. L’assessore, il sindaco, il consigliere danno l’idea ma poi gli amministratori si devono circondare di persone capaci. In Italia sembra che manchi una classe dirigente. Ma se a Firenze, Milano e Torino c’è, perchè a Roma non c’è?
E quindi si ritorna al problema della cattiva amministrazione…
A Roma si dà sempre in subappalto. La città un tempo aveva un servizio giardini straordinario. Poi il servizio venne dato in subappalto, così come alcuni servizi dell’Ama e dell’Atac. Il risultato è stato che l’amministrazione ha subappaltato il suo ruolo. Una volta che hai subappaltato ovviamente non sei più in grado di controllare. A Parigi l’amministrazione gestisce tutto, non subappalta nulla. La pratica del subappalto è iniziato negli anni ’70 e non ha fatto bene alla città . È una delle radici del male.
In particolare, a proposito dell’Atac, l’azienda dei trasporti pubblici della Capitale: ieri il sindaco Marino ha detto di volerla aprire ai privati, visto che l’attuale gestione oggi è insostenibile, tra buchi nel bilancio e disagi continui
Privatizzare? E cosa c’è da privatizzare? Questi sono servizi pubblici e devono restare pubblici. Aprire ai privati vuol dire che non c’è l’autorità di governo. Questa è l’Italia. Il pubblico dovrebbe riprendere il suo ruolo di pubblico, soprattutto nei servizi strategici come trasporti, acqua, rifiuti.
(da “Huffingtonpost“)
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