INTERVISTA A GIULIA BONGIORNO: “SERVE UN DASPO PER I PARLAMENTARI SESSISTI”
“BARANI VA CACCIATO DAL SENATO E LA CONDANNA DEVE ESSERE UNANIME”
“Cacciarlo dal Senato. Ci vuole un Daspo per i casi come il suo”.
L’avvocato Giulia Bongiorno non fa sconti a Barani per il gesto sessista rivolto contro una senatrice del Movimento 5 Stelle durante una seduta del Senato.
Da sempre impegnata nella difesa delle donne, sua l’associazione “Doppia difesa”, giudica “gravissimo e inaccettabile” il gesto, frutto di una classe dirigente ancora fortemente “maschilista “.
Come punirebbe Barani? Una sospensione?
“Non basterebbe nemmeno cacciarlo, sarei dell’idea di fargli passare i prossimi 10 anni a fare il volontario in un centro contro la violenza sulle donne. La violenza verbale e le discriminazioni sono l’anticamera alla violenza fisica”.
Barani fa parte parte dell’ufficio di presidenza del Senato, quindi domani, se dovesse partecipare si troverebbe a giudicare se stesso, un vero assurdo.
“Non dovrebbe nemmeno partecipare. E dovrebbe chiedere da solo le dimissioni. Non è ammissibile che per fatti di questo genere dopo un breve clamore ci si dimentichi tutto”.
Il regolamento non prevede l’espulsione, ma dopo Barani non dovrebbero cambiare le regole?
“Se fosse capitato in uno stadio le sanzioni sarebbero certamente più gravi. Per casi del genere servirebbe un Daspo per i parlamentari. L’Italia è il Paese pieno di regole, ma vuoto di sanzioni. Invece ne occorrono di rigorose ovunque e soprattutto per chi, come il parlamentare, svolge una funzione delicatissima e rappresenta gli elettori. È essenziale inserire nel regolamento l’espulsione immediata per casi come questo perchè il contrappeso del potere dev’essere la responsabilità “.
Grasso non doveva chiudere la seduta?
“Non credo abbia percepito subito quanto accaduto “.
Ha prevalso il maschilismo?
“Sarebbe stata doverosa una presa di posizione unanime contro un gesto che ha offeso le donne ma anche le istituzioni, sia perchè diretto contro una senatrice, sia per il luogo in cui è avvenuto”.
Come giudica la reazione del Pd?
“Mi colpisce non aver sentito cori di condanna. Le donne di sinistra, che si erano indignate per la vicenda di Berlusconi e le escort, dove sono finite? Le battaglie contro il maschilismo si devono portare avanti a prescindere dai colori politici”.
Tra i pettegolezzi è corso quello che M5s se l’è cercata con la sua opposizione dura…
“Non esistono attenuanti, anche se ci fossero state provocazioni, il fatto è intollerabile e dimostra che in Italia a parole si sostiene che c’è parità tra uomini e donne, ma in concreto il maschilismo è imperante “.
Le sue mancate scuse aggravano il caso?
“Mi sembrano in linea con il gesto. Da chi si sente libero di fare nell’aula del Senato un gesto di inaudita discriminazione nei confronti delle donne non mi aspetto di certo che esprima pentimento. La consapevolezza di non incorrere in sanzioni suscita un senso di impunità “.
Liana Milella
(da “La Repubblica”)
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