INTERVISTA ALLA PASCALE: “MARINA SIMILE AL PADRE, E’ LA LEADER GIUSTA CON LE PRIMARIE”
BREVE TAPPA NAPOLETANA DELLA FIDANZATA DI BERLUSCONI
Chissà com’è la campagna elettorale di un condannato in via definitiva, vista dalla fidanzata.
Francesca Pascale lancia uno sguardo saettante. “La campagna di Berlusconi condannato? Guardi, non accetto nessuna provocazione. La sua campagna è brillante ed efficace, come sempre: nonostante le significative limitazioni ai suoi spostamenti, ai suoi comizi, alle sue parole. Certo, ci sono tante cose che potrebbe dire e non può. Comunque ancora una volta è evidente che Forza Italia non esiste senza di lui. E questa è l’unica cosa che tutti, amici e nemici, hanno visto per l’ennesima volta”.
Alla fine di un’altra giornata trascorsa “a casa”, nella sua città , lady Francesca, la ventottenne fidanzata napoletana di Silvio Berlusconi, si concede a un caffè e a qualche domanda prima del decollo serale con Silvio verso Arcore, dove il Cavaliere ha l’obbligo di rincasare entro le 23 del giovedì sera. In mattinata, la Pascale ha assistito al teatrino di corte di Palazzo Reale all’opera “Il piccolo Spazzacamino” con coro di voci bianche in cui cantava la cuginetta di Francesca.
Poi, il pranzo in un noto ristorante della Riviera a un tavolo per dodici: con una delle due sorelle, alcune cugine ed amiche, tra cui Marietta, la consigliera regionale Mafalda Amente e l’imprenditrice dei confetti Daniela Garofalo.
In piazza del Plebiscito, la fermano alcuni giovani, c’è chi le chiede un selfie, chi la bacia. Qualcuno le chiede se ha visto la serie tv “Gomorra”.
E lei risponde: “Gomorra in tv? Non ho visto la serie di Sky ma probabilmente lo farò, per curiosità . Anche se credo non mi piacerà . Ma forse è un pregiudizio dettato dal libro. Lo lessi tutto d’un fiato – ricorda la fidanzata di Berlusconi – e non mi è piaciuto perchè non mi piace che si parli sempre di Napoli in questo modo. Anni fa per esempio ho visto “Il camorrista” (di Giuseppe Tornatore da un libro di Giò Marrazzo sulla storia di Raffaele Cutolo, ndr) e mi è piaciuto molto, ovviamente il film, non la storia”.
Energica, sorridente e ovviamente di inscalfibile fede berlusconiana, la Pascale, in total look avorio con abitino corto e scialle, parla di tutto: dell’insolita campagna di Silvio, della condanna ai Servizi sociali, dell’auspicio di incoronare la figlia Marina come successore, di Nicola Cosentino. E della Napoli di de Magistris.
È chiaro che a lei non piace l’idea di un Berlusconi condannato ai Servizi sociali. Ma c’è una sentenza, peraltro considerata mite.
“Io ovviamente rispetto le sentenze. Ma devo poter dire quello che penso: e cioè che Berlusconi ha subito questa condanna essendo innocente, e questa cosa non può far piacere. Difatti ne sono amareggiata e addolorata, come lo sarebbe qualsiasi compagna. Ciò detto, non è affatto una posizione disonorevole quella di chi aiuta gli anziani in un centro sociale. Anzi, devo dire che lui, in tutta la sua vita, ha cercato di dare una mano a chi ne aveva bisogno”.
Più a donne giovani che a maschi vecchi …
“Posso capire la battuta ma io invece dico seriamente che Berlusconi è un uomo generoso che ha sempre cercato di assistere, anche in silenzio, chi si trovava in difficoltà o coloro che ne avevano bisogno”.
Francesca, lei è a Napoli e qui è divampata la faida politica tra Forza Italia e i cosentiniani. Si ha l’impressione che anche se la questione politica sembra formalmente rientrata, tra lei e l’ex sottosegretario Pdl la frattura non si ricomporrà .
“Io penso che siamo certamente diversi e abbiamo forse diverse concezioni della politica….”.
Cosentino non le perdona di avere, con Luigi Cesaro, determinato la scelta di De Siano come coordinatore regionale: colui che il senatore cosentiniano D’Anna definisce in una intercettazione, con metafora irriferibile, un’assoluta jattura piantata alle loro spalle.
“Non mi interessano le definizioni altrui. Intanto ho rispetto per un uomo che è stato leader regionale, in cui Berlusconi ha avuto fiducia; e rispetto anche per la sofferenza umana di una persona che oggi è in carcere, gravato da varie vicende processuali. Sul resto e su polemiche ormai vuote di senso: ho già detto e ridetto che nella scelta del coordinatore campano, come per gli altri leader regionali, la decisione è stata del presidente Berlusconi, che ha ascoltato anche i rappresentanti locali com’è ovvio. E poi di cosa stiamo parlando? Cosentino aveva sempre detto, anche più volte in pubblico, che doveva occuparsi delle sue vicende processuali e che non voleva candidarsi assolutamente alle europee nè in altre competizioni. Quindi? Lasciamo che si dedichi alle vicende sue. Invece è giusto dire che su De Siano c’è stata un’ampia convergenza da parte di deputati senatori e rappresentanti locali”.
Un pronostico per queste elezioni europee?
“Penso che Berlusconi sarà bravissimo a tenere ancora in alto, oltre il 20 per cento, un partito che si riconosce ancora nei moderati italiani ed europei, nonostante i tradimenti che ha subito, le pugnalate ricevute e anche le scelte sbagliate di alcuni comunicatori del passato. Ma c’è un bel futuro per Forza Italia, ne sono sicura”.
A proposito di futuro, lei fu la prima a parlare di Marina Berlusconi come unico successore. Ora la primogenita e presidente di Mondadori ha aperto un varco, si dice disponibile “un domani”. Ne è contenta?
“Certo. Ne sono contenta non solo perchè le doti di intelligenza politica, di prontezza e acume di Marina la rendono simile e molto vicina al padre. Ma anche perchè Marina mi sembra abbia detto una cosa molto importante: e cioè che la leadership si costruisce nel tempo, e deve essere legittimata. Difatti la mia semplice opinione è che sia giusto andare alle primarie. E sono sicura che Marina Berlusconi sia, non per il suo cognome soltanto, la leader di cui il movimento ha bisogno”.
Lei il 25 maggio torna a Napoli a votare per le europee, come in passato? E voterà per il capolista Fitto, che pure ha avuto una fibrillazione forte con Berlusconi?
“Ora ho la residenza a Roma. Diciamo che se fossi rimasta a Napoli, senza nulla togliere a Fitto, avrei preferito votare un campano”.
Visto che ormai fa tappa nella sua città d’origine con cadenza settimanale, come trova Napoli?
“Per me resta la città più bella del mondo. Però soffro a vederla così: è sciupata, maltrattata e disordinata. E mi indigna che i problemi restino irrisolti, mentre chi dovrebbe provare a scioglierli si gira spesso dall’altra parte, pensando ad altro”.
Lei è stata militante e consigliere in Provincia, qui a Napoli. Che ne dice del fatto che proprio un ex suo collega Pdl, Marco Nonno, oggi in Fratelli d’Italia, sia ancora vicepresidente del Consiglio nonostante una condanna a 8 anni e mezzo per devastazione, nella rivolta dei rifiuti di Pianura?
“Penso che sia più opportuno, come dicevamo prima, che chi ha vicende processuali si dedichi a quelle, anche per concentrarsi meglio e dimostrare la propria innocenza”.
Conchita Sannino
(fa “La Repubblica”)
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