INTESA DA “BRIVIDO” GRILLO-FARANGE: DISSIDENTI ALL’ATTACCO
SPUNTA UN DOCUMENTO RISERVATO CHE DELINEA LA NUOVA STRATEGIA: PIU’ TV, CAMBIO METODO SELEZIONE PARLAMENTARI E SQUADRA DI GOVERNO
Non c’è pace per il Movimento 5 Stelle dopo il deludente risultato elettorale delle Europee.
Alle polemiche nate all’indomani della sconfitta, si sono aggiunte quelle legate alle ultime mosse di Beppe Grillo, che ieri ha incontrato a Bruxelles Nigel Farage, leader degli euroscettici inglesi, per una possibile alleanza all’Europarlamento con l’Ukip. Intanto emergono i contenuti di un documento riservato elaborato dai responsabili della comunicazione a Cinque Stelle per recuperare i consensi persi.
L’accordo con Farage e i maldipancia interni.
Dopo le critiche di esponenti di primo piano come Giulia Sarti, oggi arrivano i tweet di altri deputati pentastellati contro l’alleanza con i populisti inglesi.
Il deputato Aris Prodani, da tempo su posizioni critiche nei confronti dei vertici, in un tweet definisce l’alleanza con Farage “#dabrivido”, mentre la deputata piemontese Eleonora Bechis definisce Farage “uno speculatore finanziario” con “modi e idee da estrema destra”, “un misogino, omofobo, xenofobo”, stroncando l’intesa con il partito inglese in un tweet: “#ukip antitesi #m5s #megliosoli” e confidando sulla consultazione in rete.
Critiche che si aggiungono a quelle di altri esponenti pentastellati che contestano non da oggi la linea di Grillo e Casaleggio, come il deputato Tommaso Currò e il sindaco di Parma Federico Pizzarotti e che provocano la reazione di Roberta Lombardi, già capogruppo alla Camera del M5S, che non esclude altre espulsioni se il dissenso non dovesse rientrare.
Le parole della Lombardi hanno scatenato la reazione di un altro dissidente, Walter Rizzetto, che su Twitter si scaglia contro la deputata grillina: “Immagino che qualcuna abbia commesso già troppi danni per avere ancora il fiato di parlare” è il laconico commento di Rizzetto.
La scelta di alleanza con il partito eurofobico e anti immigrati dell’Ukip dovrà passare al vaglio della rete e non è escluso che i militanti possano respingere la scelta di Grillo.
Su Facebook Alessandro Di Battista attacca “la stragande maggioranza della stampa asservita come nell’Argentina di Videla” e ricorda che in piazza San Giovanni ” non c’erano elettori ed eletti, c’erano cittadini informati. 5.807.362 persone hanno oggi, grazie al lavoro di tutti e grazie soprattutto alla rete, un livello di informazione altissimo”. Questa sera prevista una riunione dei senatori pentastellati per analizzare il risultato elettorale.
Staff elabora nuova strategia. La battuta di arresto alle ultime elezioni è stata oggetto di un’attenta analisi da parte dei responsabili della comunicazione del M5S, che hanno elaborato una nuova strategia per rilanciare il Movimento contenuta in un documento che ieri sera è stato illustrato all’assemblea dei deputati
Secondo questo documento sarebbero tre i punti cardine di questo ‘nuovo corso’: investire sulla tv, cambiare il metodo di selezione dei parlamentari, presentare una squadra di governo
Nel documento si riconosce la sconfitta: “Il Movimento non è crollato, ma Renzi ha stravinto, con percentuali senza precedenti nella storia della Repubblica se si escludono i risultato della Dc del dopoguerra”.
Il risultato del voto è stato un “effetto perverso” della “scelta del #vinciamonoi, che ha spinto gli altri partiti a crederci e quindi a reagire con la chiamata alle armi”.
“Gli italiani in questa fase difficile – continua il dossier – hanno dimostrato di aver bisogno di affidarsi ad un uomo forte, fattore che ciclicamente torna nella storia, da Mussolini a Berlusconi, e hanno bisogno di serenità .
Renzi ha saputo trasmettere serenità costruttiva” è il significativo riconoscimento al premier che si legge nell’analisi.
Oltre ad un migliore uso del mezzo televisivo, “necessario per raggiungere il 51%”, nel documento si parla della necessità di affiancare la proposta alla protesta.
“Se non si ha una soluzione a un problema non lo si può denunciare”.
E a tal proposito viene suggerita la presentazione di “una squadra di governo” che possa concretizzare queste idee.
Inoltre è necessario “rafforzare quantitativamente e qualitativamente l’attività legislativa” assumendo consulenti preparati e informando “quelle fette di popolazione destinatarie del lavoro Parlamentare o dell’attività di Governo”
Le difficoltà del M5S non sono passate inosservate agli esponenti del PD che, forti dello straordinario risultato elettorale, metteno in evidenza le contraddizioni dei pentastellati: secondo il sottogretario alla Funzione Pubblica Angelo Rughetti il partito di Grillo “è in confusione.
Fanno dei commenti che mi ricordano, con tutto il rispetto, i segretari dei partitini del pentapartito della prima repubblica”.
Alla fine, conclude il sottosegretario ospite di Agorà su Raitre, “è stata la politica a cambiare loro”.
(da “Huffingtonpost“)
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