IPOTESI ZANDA: I GRILLINI AL TERZO TURNO PRONTI A VOTARE PER L’EX CAPOGRUPPO DEM
PIUTTOSTO CHE VOTARE ROMANI, ALTRO DIETROFRONT, MA RESTA L’INCOGNITA DELLE SCELTE DI RENZI
In aula si sfila e si vota scheda bianca. Si prende tempo perchè dietro le quinte partiti e gruppi parlamentari lavorano per trovare una soluzione al rebus delle presidenze. I grillini hanno mandato a monte la possibile intesa con il centrodestra sui nomi di Roberto Fico alla Camera e Paolo Romani al Senato perchè non voglioni votare il forzista, condannato per peculato. Ma soprattutto non vogliono sporcare la loro immagine, sedendo intorno ad un tavolo insieme a Silvio Berlusconi.
E allora rilanciano con una proposta che dovrebbe intrigare il Pd: arrivare al Senato al ballottaggio e votare il dem Luigi Zanda. “Un po’ come accadde nel 2013 – fanno filtrare fonti del M5S – quando si doveva scegliere tra Renato Schifani e Pietro Grasso”. Allora una parte dei grillini voto per l’ex magistrato eletto nelle file del Pd. E la scelta provocò il primo scontro interno al gruppo grillino e le prime espulsioni. Oggi la manovra sembra invece essere ispirata dal gruppo dirigente del Movimento.
L’ipotesi di una presidenza Zanda trova conferme anche negli ambienti del Pd, dove si ammette che la questione è al centro dei contatti fra i i vari gruppi. E si ricorda che la proposta va in direzione della richiesta democratica di azzerare le proposte precedenti e aprire un nuovo tavolo di trattative. E si fa capire che se Berlusconi insistesse sulla candidatura di Paolo Romani l’operazione potrebbe andare in porto. Aprendo nuovi scenari anche alla Camera.
Sulla carta la candidatura Zanda potrebbe contare su ben 183 voti: 53 del Pd e 112 del M5s, 7 voti delle altre forze di centrosinistra (+Europa, Civica popolare, Insieme, Svp), più i 4 di Liberi e uguali, i 2 di Maie e i 6 senatori a vita. Una strada quindi in discesa. Su cui però potrebbero pesare le divisioni interne al Pd. I renziani, infatti, che dovrebbero contare su 32 senatori su 52 del gruppo Pd, nel segreto dell’urna si potrebbero mettere di traverso per impedire le prove di intesa fra Pd e M5S che potrebbero preludere ad un accordo sul governo.
Ma a quel punto potrebbero giocare le divisioni all’interno del centrodestra e i voti per Zanda potrebbero arrivare dalla Lega che potrebbe spenderli im chiave anti-Berlusconi o per rompere l’accordo Pd-grillini che li lascerebbe fuori dalle presidenze e dal governo. Salvini, comunque, come contropartita potrebbe chiedere la presidenza di Montecitorio. Ma anche su questo scenario grava la contormossa grillina: votare al Senato Roberto Calderoli.
“Ci metterebbero in difficoltà “, confidano i leghisti. Il quadro è evidentemente molto complicato ed non è escluso che alla fine spunti il nome di un outsiders. Nome che gira già : quello di Emma Bonino, lanciato dal leader della minoranza dem Andrea Orlando. Candidatura che il senatore grillino Matteo Mantero prende sul serio: ” “Zanda? E’ una soluzione ma per quanto mi riguarda penso di più ad una figura come quella di Emma Bonino”. Intanto fra i dem circola anche l’idea di mettere in pista il nome delle neo senatrce a vita LIliana Segre.
Dunque si tratta e si lanciano segnali di fumo. Salvini continua a ripetere che “stiamo ancora lavorando per un accordo che porti tutti ad essere rappresentati negli uffici di presidenza, tutti”. il leader leghista comunque sembra parlare di altro. Mentre Luigi Di Maio dice: “Ho sentito più volte Salvini e Martina in questi giorni, continueremo a parlare e una soluzione la troveremo”.
A ai suoi parlamentari chiede: “Tenetevi pronti perchè oggi potremmo doverci riunire più volte e cambiare il nostro modo di votare. Forse non oggi, ma vediamo…”.
(da “La Repubblica”)
Leave a Reply