ITALIA ANCORA INDIETRO IN EUROPA, LA GERMANIA GIA’ VACCINA UN MILIONE DI PERSONE AL GIORNO
SIAMO IN CODA ALLA CLASSIFICA PER LA PRIMA DOSE, MENO PEGGIO SE SI CONSIDERANO LE DUE DOSI
L’Italia accelera e l’Europa corre. Lo scenario che emerge dall’ultimo report dell’European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC) è una buona notizia a metà per il nostro Paese, proprio ieri capace di sfondare il muro delle 500mila dosi somministrate in un solo giorno ma ancora indietro nella classifica dei grandi Paesi europei.
Lungo la penisola è stata iniettata almeno una dose al 24,8% della popolazione, contro il 29,6% dell’Olanda, il 28,1% della Germania, il 27,6% della Spagna e il 26,7% della Francia.
Meglio di noi stanno riuscendo a fare anche Ungheria, Austria, Slovenia, Belgio, Estonia, Islanda, Malta, Cipro, Danimarca, Finlandia, Islanda, Irlanda, Lituania, Portogallo, Svezia, Norvegia, Liechtenstein, Lussemburgo.
Grecia e Ungheria a parte, che hanno già finito di vaccinare oltre il 20% della cittadinanza, se lo sguardo viene spostato sulla classifica delle doppie dosi già iniettate, le cose vanno meglio: l’Italia, con il suo 10,3%, si posiziona sopra Spagna (10%), Germania (8,6%) e Olanda (7,4%).
GERMANIA.
Il target di mezzo milione di dosi in ventiquattro ore era stato raggiunto dalla Germania una ventina di giorni fa (656.357). Da allora, la campagna vaccinale non ha più subito rallentamenti. Fino al record macinato da Berlino, rivendicato dal ministro della Salute Jens Spahn, non esattamente il politico più amato di Germania: “Per la prima volta abbiamo vaccinato in un giorno oltre l′1% della popolazione”. Per la precisione, 1,1 milioni di dosi somministrate mercoledì 28 aprile, tra le 730mila inoculate nei vari studi dei medici di famiglia che hanno garantito il cambio di passo nel Paese, e le circa 360 mila nei centri dei Laender. Spahn ha promesso che i minori riceveranno la prima dose “al più tardi al termine dell’estate”, previa approvazione dell’Ema del vaccino Pfizer su questa fascia d’età.
FRANCIA
I francesi sono partiti lentissimi nella campagna vaccinale, ora stanno recuperando terreno. “Stiamo mettendo tutte le risorse necessarie per vaccinare, vaccinare, vaccinare: senza sosta, senza giorni festivi”. Era inizio aprile quando il presidente della Repubblica Emmanuel Macron aveva assicurato alla Nazione che il cambio di passo fosse lì, pronto per essere compiuto. “In totale, 250 mila tra medici, farmacisti, pompieri, infermieri e veterinari sono pronti a contribuire a questo grande sforzo”. Parole a cui si è dato un seguito, perché in Francia le 500mila somministrazioni giornaliere sono una meta già raggiunta nella prima metà di aprile, con farmacie e studi medici adibiti a centri vaccinali.
Il tutto con una campagna vaccinale fortemente emotiva, condizionata dalla decisione del ministro Olivier Veran di riservare AstraZeneca solo agli over55, generando così sfiducia tra la popolazione. La sterzata alla campagna vaccinale, poi, è arrivata anche grazie alla volontà di Parigi di allungare il periodo che intercorre tra una dose e l’altra, portandolo da 28 a 42 giorni. Così oggi il presidente Macron lancia l’appuntamento per metà giugno, da quando per tutti i maggiorenni sarà possibile prenotarsi.
SPAGNA.
A Berlino e Parigi fa eco Madrid, dove il mezzo milione non è stato raggiunto, ma ieri è stato registrato il record di 460mila. In Spagna la campagna di vaccinazione varia da regione a regione e, come sottolinea El Pais, questo è un elemento che ci è utile per misurare la velocità di immunizzazione anche se rimane difficile fare raffronti. Il primo ministro Pedro Sanchez ha ribadito l’impegno del governo di immunizzare il 90% della popolazione entro l’anno, specie quando le dosi a disposizione aumenteranno. Oltre al vaccino spagnolo (HIPRA), che inizierà i test finali a giugno, “tra aprile e settembre arriveranno 87 milioni di dosi, quindi copriremo quest’anno tutti i cittadini, dovunque si trovino”, assicura Sanchez.
Già, il numero delle dosi. Nei paesi dell’Unione europea, che ha appena portato in tribunale AstraZeneca per non aver rispettato le consegne da contratto, secondo il rapporto Ecdc al momento è la Germania ad aver ottenuto il maggior numero di dosi, pari a oltre 29 milioni e 600 mila. Seguono sul podio la Francia (22 milioni e 335mila), l’Italia (20 milioni e 238mila). Quarta la Spagna, con poco meno di 15 milioni di dosi.
(da agenzie)
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