ITALIANI SEMPRE PIU’ INDEBITATI: 500 MILIARDI DI DEBITI PER LE FAMIGLIE (+ 6,4% RISPETTO AL 2009)
TRA LE CAUSE, SIA LA CRISI CHE IL RICORSO AI FINANZIAMENTI PER PAGARSI LA CASA O LE VACANZE…. BOOM DEL CREDITO AL CONSUMO, CRESCIUTO DEL 5,5%….LE SOFFERENZE DI CHI NON RIESCE A FAR FRONTE AI PROPRI IMPEGNI SONO ARRIVATE A 46,1 MILIARDI.. AUMENTA DEL 19% LA RICCHEZZA DEI PAPERONI, DETENTORI DI PATRIMONI SUPERIORI A 500.000 EURO
La fotografia è stata scattata dalla Banca d’Italia: il totale del debito delle famiglie italiane, a fine gennaio scorso, sfiorava i 500 miliardi di euro, con un incremento del 6,4% rispetto ai dodici mesi precedenti.
Il Bollettino statistico evidenzia un incremento dei prestiti per l’acquisto della casa pari al 6,8%, a quota 282 miliardi, mentre il credito al consumo è cresciuto del 5,5% (57 miliardi di euro) e i prestiti per altri scopi sono aumentati di 10 miliardi, fino a raggiungere il tetto dei 160 miliardi.
In discesa invece i tassi di interesse: sui mutui casa, il tasso medio è passato dal 2,88% di dicembre 2009 al 2,75% di gennaio, mentre il Taeg (ovvero tutti i costi accessori di un finanziamento) è sceso sotto il 3%.
La forza della crisi ha fatto però aumentare il numero delle famiglie che non riescono a far fronte ai propri impegni: a gennaio le sofferenze delle famiglie italiane e delle società non finanziarie ammontavano a 46,1 miliardi contro i 45,4 di fine dicembre.
In pratica aumentano i debiti e le rate non pagate puntualmente, ma nello stesso tempo anche i super ricchi.
Secondo l’Osservatorio permanente dell’Università di Parma, la ricchezza dei Paperoni (ovvero di coloro che dispongono di patrimoni finanziari superiori a 500.000 euro) è aumentata del 19%, raggiungendo quota 882 miliardi. Secondo gli esperti, le cause dell’incremento della ricchezza finanziaria sono legate in parte ai successi delle attività (+ 7,3% in media), ma in maniera ancora più corposa ai risultati delo scudo fiscale che hanno rimesso in circolo 85 miliardi, di cui oltre il 60% proveniente dalla Svizzera.
Dai dati indicati emerge la tendenza all’ampliarsi della forchetta tra chi è sempre più in difficoltà e chi invece sta sempre meglio, tra chi deve ricorrere a prestiti e chi diventa sempre più ricco.
Si rende sempre più necessario un intervento del governo che, attraverso una nuova politica di aiuto per le famiglie, dia respiro ai loro bilanci, a cominciare da quelli delle famiglie a monoreddito.
La contrazione dell’occupazione, le difficoltà di artigiani e piccoli imprenditori, l’aumento della disoccupazione, il taglio alla durata della cassa integrazione, il precariato, costituiscono non solo elementi di allarme sociale, ma anche mine vaganti per un governo incapace di cavalcare l’onda della insicurezza sociale e di dare risposte certe ai ceti più esposti alla crisi.
Leave a Reply