LA ALAN KURDI NON RIMANDA I NAUFRAGHI NEI LAGER LIBICI E SI AVVICINA A LAMPEDUSA
“NOI OBBEDIAMO AL DIRITTO INTERNAZIONALE”… LA LIBIA NON E’UN PORTO SICURO, LO HA STABILITO PERSINO IL GOVERNO ITALIANO (E NON LO E’ NEANCHE LA TUNISIA), QUINDI IL PRIMO PORTO SICURO PIU’ VICINO E’ LAMPEDUSA
La Libia non è un porto sicuro. Punto e bas-ta. Ed è veramente patetico leggere che Salvini si lamenti perchè le navi che soccorrono i naufraghi non li riportino nelle mani di torturatori e in mezzo alla guerra civile
Così dopo aver soccorso nella zona Sar libica un gommone con 40 persone a bordo, la nave Alan Kurdi della Ong tedesca Sea eye ha ricevuto dalla Guardia costiera libica una mail in cui si indica l’assegnazione di Tripoli come porto sicuro di sbarco. Offerta naturalmente respinta.
“Noi obbediremo al diritto internazionale e non riporteremo nessuno in un paese in guerra. La Libia non è un porto sicuro”, la risposta della Ong tedesca che ha fatto sapere di aver ricevuto via mail anche la notifica del divieto di ingresso in acque italiane firmato dai ministri Salvini, Toninelli e Trenta cosi’ come previsto dal decreto sicurezza bis.
La Alan Kurdi ha detto di non voler violare il divieto e si appella all’Europa affinchè venga trovata una soluzione negoziata per l’accogliena dei 40 migranti.
A bordo della nave, che si è avvicinata a Lampedusa, ci sono anche due neonati e un bimbo molto piccolo e le condizioni meteomarine da domani sera sono in netto peggioramento.
(da agenzie)
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