LA BULGARIA RESTA FILO-EUROPEA, SCONFITTI I SOCIALISTI “AMICI” DI PUTIN
FALLITO ANCHE IL TENTATIVO DI DESTABILIZZARE IL PAESE DELL’EST DA PARTE DELLA RUSSIA
Nelle politiche anticipate di oggi in Bulgaria il Partito conservatore Gerb dell’ex premier Boyko Borissov sarebbe in testa con il 32,8%, stando ai primi exit poll diffusi dalla tv pubblica Bnt alla chiusura dei seggi.
Al Partito socialista (Bsp) di Kornelia Ninova andrebbe il 28,4% dei voti.
Delusi dunque i socialisti bulgari, che speravano di conquistare il governo e porre fine ad anni di protagonismo dell’ex premier Borissov.
Una loro vittoria avrebbe spostato gli equilibri del Paese est europeo, membro Ue e Nato, verso la Russia.
I sondaggi della vigilia davano il partito di centrodestra Gerb testa a testa con i socialisti (Bsp).
Borissov, un tempo guardia del corpo dell’ultimo leader comunista bulgaro, è stato premier dal 2009 al 2013 e ancora dal 2014 al 2017.
Nel frattempo i socialisti hanno governato per appena un anno.
In entrambe le occasioni Borissov ha lasciato prima della scadenza del suo mandato, la prima volta dopo proteste di massa contro la povertà e la corruzione, la seconda a novembre scorso.
Le ultime dimissioni sono arrivate dopo che Rumen Radev, un ex comandante dell’aeronautica sostenuto dai socialisti, è stato a sorpresa eletto presidente, sconfiggendo il candidato prescelto da Borissov.
Non è bastato ai socialisti il successo di Kornelia Ninova, 48 anni, che ha galvanizzato la base da quando è diventata la prima donna a guidare il partito lo scorso anno.
Con lei il Paese si sarebbe avvicinato a Mosca, cosa che non accadrà .
(da “Huffingtonpost“)
Leave a Reply