LA CALURA ESTIVA PORTA LA POLEMICA SUL BALCONE DI PIAZZA VENEZIA: FORZA ITALIA VUOLE RIAPRIRLO, PER IL POLO MUSEALE HA PROBLEMI STATICI
PER GIRO (FI) “E’ UN LUOGO CHE FA PARTE DELL’IDENTITA’ DEL PAESE”… SONO I FASCI DA BAGAGLINO, SOLO ESTERIORITA’, NESSUNO CHE RICORDI LE LEGGI SOCIALI A TUTELA DEI LAVORATORI CHE FECE L’ITALIA AVANGUARDIA NEL MONDO…E SONO GLI STESSI CHE POI VOTANO PER ABOLIRE L’ART. 18
La polemica sul reato di propaganda del regime fascista, esplosa dopo la presentazione della proposta di legge in Parlamento da parte del Pd, arriva fino al balcone del Duce che si affaccia su piazza Venezia a Roma.
È Il Tempo a ricostruire la vicenda, spiegando che “nonostante le ampie stanze di Palazzo Venezia siano state restaurate e riaperte al pubblico”, il piccolo ballatoio da dove Benito Mussolini arringava le folle è rimasto chiuso.
Scrive Il Tempo:
“Dal polo museale di Palazzo Venezia fanno sapere che ‘il balcone non è fruibile solo per problemi statici. Viene aperto solo per il cambio delle bandiere e per interventi di pulizia e manutenzione”. Non sarebbe dunque nei piani della dirigenza vietare alcuni spazi del palazzo, tantomeno cancellare o modificare gli interventi fatti in epoca fascista”
A chiedere la riapertura al pubblico del balcone è Forza Italia.
L’ex sottosegretario ai Beni culturali, Francesco Giro, spiega: “Non è vero che ci sono problemi di staticità , perchè fu completamente restaurato quando ero ai Beni culturali e fui proprio io, al termine dei lavori, a proporre la riapertura al pubblico. Purtroppo il pregiudizio è prevalso sulla volontà del povero sottosegretario”.
Giro rilancia la proposta e sottolinea: “Non è apologia del fascismo, ma un luogo che racchiude un momento storico rilevante che non va abbattuto perchè fa parte dell’identità di questo Paese”.
Di questa sterile polemica non se ne sentiva la mancanza, rientrando ormai in quell’atteggiamento da “Bagaglino” che, per evidente carenza culturale, tende a rivalutare solo alcune forme esteriori del fascismo, ben guardandosi dall’approfondire l’analisi storica e le radici sociali.
Nessuno che ricordi, tanto per fare un esempio, le numerose leggi a tutela dei lavoratori che caratterizzarono i primi passi del fascismo, divenute punti di riferimento per tutto il mondo occidentale, e modello da copiare per tante democrazie a parole.
Fa sorridere che qualcuno, per mero interesse di bottega, si preoccupi oggi del balcone del duce e dimentichi le riforme sociali, giuridiche e urbanistiche attuate da Mussolini.
Soprattutto quando poi sono gli stessi che oggi votano per l’abolizione dell’art 18 e dei diritti dei lavoratori.
Facile fare un saluto romano, difficile nella vita essere coerenti.
Continuate così che non andrete lontano…
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