LA CENA PER LA MARCIA SU ROMA? NON ERA FASCISTA, PAROLA DEL VICESINDACO FDI DI ACQUASANTA TERME
POI LA GIUSTIFICAZIONE ESILARANTE: “ERO PASSATO AL RISTORANTE PER RITIRARE UN PACCO”… SULL’INVITO IL SIMBOLO DI FDI… MA CI VUOLE TANTO AD AVERE LE PALLE E RIVENDICARE LA SCELTA?… LA SOLITA TECNICA: LANCIARE IL SASSO E NASCONDERE LA MANO, COSI’ SI ACCONTENTANO TUTTI
Il TgZero di Radio Capital ha intervistato Luigi Capriotti. Si tratta del vicesindaco di Acquasanta Terme, cittadina dove è andata in scena la cena per la marcia su Roma
Prima la negazione: «Non sapevamo di questa cena organizzata dalla sezione locale di Fratelli d’Italia». Poi, però, la presenza del vicesindaco di Acquasanta Terme, del sindaco di Ascoli Piceno e altri esponenti di rilievo di Fratelli d’Italia nelle Marche certificate da fotografie pubblicate dal quotidiano online PicenoOggi.
La bufera per la cena celebrativa nel 97esimo anniversario della Marcia su Roma prosegue, inevitabilmente. Sulla locandina e sul menu le citazioni di Benito Mussolini e il logo di Fratelli d’Italia sotto al fascio littorio. Scelte inequivocabili.
Nel tardo pomeriggio di martedì, il TgZero di Radio Capital ha intervistato, in diretta, il vicesindaco di Acquasanta Terme e segretario provinciale di Fratelli d’Italia, Luigi Capriotti che — secondo le indiscrezioni e la fotografia pubblicata da PicenoOggi — ha partecipato a quella cena per la marcia su Roma. E le sue giustificazioni non sono state molto esaltanti.
Rispondendo alle domande di Edoardo Buffoni e Michela Murgia, Capriotti ha provato a usare delle capriole linguistiche che quasi giustificavano quella cena per celebrare la marcia su Roma.
Ha detto che non si è trattato di un evento a stampo fascista e che lui è un fervente sostenitore del motto «Dio, patria e famiglia», spiegando come sul suo balcone sia da sempre affisso il tricolore italiano.
Il vicesindaco di Acquasanta Terme è anche il segretario provinciale di Fratelli d’Italia.
Insomma, non proprio un personaggio secondario nell’organigramma del partito di Giorgia Meloni.
Nel tentativo di districarsi dalla matassa, Capriotti aveva detto di esser passato in quel ristorante per caso, solamente per ritirare un pacco.
Poi ha sottolineato come l’emergenza fascismo sia immaginaria e creata ad arte. Ma a quella cena c’erano i vertici di FdI nelle Marche.
(da agenzie)
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