LA COLOMBA NON DEVE VOLARE: BASTA CON LE QUINTE COLONNE DEGLI AMICI DI COSENTINO IN FUTURO E LIBERTA’
SE CONDIVIDEVANO LA POLITICA DEL GOVERNO POTEVANO RESTARE NEL PDL, INVECE CHE FARE LA PARTE DEI “DURI E PURI” A PERUGIA E POI TRADIRE LA BASE FUTURISTA… FINI ERA STATO CHIARO SULLE DIMISSIONI DEL PREMIER: ORA FANNO FINTA DI AVER CAPITO MALE?… MOFFA CI SPIEGHI COS’HA IN COMUNE IL SUO CARO PDL CON LA DESTRA
La posizione ufficiale dei finiani, per il momento, è quella espressa dal coordinatore del partito, Adolfo Urso, che commentando il discorso di Silvio Berlusconi al Senato ha parlato di un intervento «deludente, sostanzialmente difensivo, poco attento alle esigenze di sviluppo e crescita che interessano agli italiani» e che ha indicato nella simbiosi con Bossi, manifestata ancora oggi in aula, il tratto più evidente del cambiamento avvenuto nel centrodestra negli ultimi due anni.
Tuttavia una decisione definitiva su quale sarà la posizione che il gruppo esprimerà al momento del voto verrà presa solamente in serata, alla riunione dei gruppi parlamentari già convocata.
Futuro e Libertà rischia però di essere meno compatto di quanto annunciato ancora domenica da Gianfranco Fini.
Si tratta in particolare di capire cosa faranno le cosiddette «colombe» del partito, i cinque deputati che avevano tentato una mediazione in extremis firmando un documento congiunto con 10 esponenti del Pdl chiedendo sostanzialmente una «tregua» tra i due (ex) alleati.
In particolare resta da vedere come si comporteranno Maria Grazia Siliquini e Silvano Moffa.
La Siliquini esprime in una nota «pieno sostegno a Moffa e alla sua azione» e annuncia che «non parteciperò questa sera alla riunione dei parlamentari di Fli» mentre «chiederò oggi a Moffa di riunire i firmatari del documento per giungere ad una posizione comune nell’imminente voto di fiducia».
Moffa, dal canto suo, in mattinata si è incontrato con Gianfranco Fini, a cui ha espresso perplessità per le dichiarazioni rilasciate domenica dallo stesso leader durante il programma di Lucia Annunziata, ovvero l’aver definito «tardiva» l’iniziativa di riappacificazione.
Anche lui sarebbe propenso a disertare l’incontro di questa sera.
Al riguardo esprimiamo alcune considerazioni.
1) Il percorso di Futuro e Libertà era stato ben definito a Perugia, nella richiesta di dimissioni al premier e nell’apertura di una fase nuova, attraverso la formazione di un nuovo governo con un programma nuovo e l’ingresso dell’Udc per compensare lo strapotere leghista nella coalizione.
A Moffa e Co. non andava bene?
Potevano andarsene allora per coerenza.
Invece hanno fatto interventi da “duri e puri” per raccogliere gli applausi della base, salvo ora giustificarsi: “ma noi pensavamo che si sarebbe arrivati a un’intesa”
2) Ma quale intesa visto che il loro amato premier non ha accettato alcuna mediazione?
O qualcuno vuol far finta all’ultimo minuto di inventarsi qualche palla come alibi per giustificare un voto a favore del governo?
Basta con i sofismi, se vi ha promesso qualcosa, ditelo, e amici come primi. Ma non venite a dare lezioni di mediazioni non richieste.
3) Non si firma un documento di sfiducia, non si fa parte di una comunità umana dove rappresentate il 5% del gruppo e lo 0,1% dell’elettorato di Fli per poi fare da quinta colonna di La Russa e Gasparri.
Ci si conforma alle decisioni della maggioranza.
4) Ricordando l’amicizia personale con Moffa ai tempi di Linea Futura, non possiamo dimenticare quando illustrò con enfasi la mozione congressuale della destra sociale.
Cosa ha quel documento in comune con le stronzate razziste di questo governo?
Diccelo Silvano: cosa ha in comune quella destra che abbiamo sognato con gli amici di Cosentino, di Brancher, con chi piazza famiiari e parenti , con chi corrompe, con i puttanieri di Stato, con i cortigiani di Palazzo?
Se la tua destra è quella, restaci, ma risparmiaci lezioni da gran mediatore: Non hai tradito, hai solo rinnegato la tua vita.
Il che è anche peggio.
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