LA CONTA: I VOTI CHE POSSONO FARE LA DIFFERENZA, TRA MATERNITA’, COMPRAVENDITA E ASSENTI
SE QUALCHE COLOMBA FINIANA TRADISCE, IL PREMIER OTTIENE LA FIDUCIA PER POCHI VOTI… MA SE SPUNTASSE QUALCHE ASSENTE NEL FRONTE OPPOSTO?
Se la politica italiana non avesse la memoria corta, basterebbe ricordare che Silvio Berlusconi fino a pochi mesi fa poteva contare su una maggioranza schiacciante.
Ora, alla vigilia del voto di fiducia in Parlamento, deve sperare nelle assenze o nel ripensamento – più o meno interessato – di un paio di onorevoli.
Le maternità .
Potrebbe essere decisiva la presenza o meno delle tre deputate in stato interessante, che proprio in queste ore finiscono il tempo della gravidanza.
E che sono tutte per la sfiducia al governo.
Si tratta di Giulia Bongiorno e Giulia Cosenza, di Futuro e Libertà , e Federica Mogherini del Pd.
Se saranno tutte in aula, potrebbero far pendere la bilancia per l’apertura formale della crisi.
La colomba inquieta.
Fini non ha dubbi sulla compattezza del suo gruppo, ma su Silvano Moffa nessuno, in queste ore, è disposto a giurare.
Il voto del “pontiere”, autore della lettera con cui chiedeva al premier e al presidente della Camera di sedersi a un tavolo, non è scontato.
Lui si dice molto “amareggiato”, una frase che potrebbe preannunciare almeno una stensione.
Calearo, Scilipoti e Cesario.
Nei giorni scorsi hanno annunciato la nascita di un “movimento di responsabilità ” e tre voti diversi. Rispettivamente astensione, sfiducia e fiducia.
Eppure negli ambienti della opposizione si dà per scontato che i tre voteranno tutti la fiducia all’esecutivo.
Paolo Guzzanti.
Il deputato del gruppo misto voterà la fiducia solo se il premier dirà in aula che l’attuale legge elettorale è morta. Ieri il Cavaliere ha parlato di cambiamenti ma ha anche ribadito la necessità del premio di maggioranza, e ciò dovrebbe tagliare la testa al toro: il parlamentare liberale dovrebbe votare no.
I radicali.
Pannella ha annunciato – a suo modo – la sfiducia. Ma tra i sei suoi deputati in aula almeno uno, secondo la maggioranza, sarebbe indeciso.
Catone.
Il deputato di Fli dice che la sua scelta non è scontata, ma è certo che non voterà la sfiducia al governo.
Svp, astensione sicura.
Negli ultimi giorni si è paralto di un serrato pressing, con promesse di fondi per l’autonomia. Ma tranne clamorose sorprese in extremis i deputati sudtirolesi si asterranno.
Le smentite Pd.
Nelle ultime ore dal Pdl sono circolate voci di almeno due possibili “defezioni” tra i democratici. L’ultima, quella dell’onorevole Cuomo, è stata smentita seccamente dall’interessato.
Le variabili imprevedibili.
La politica – e la compravendita – non sono tutto. Ci sono anche aerei in ritardo, slogature alle caviglie, problemi familiari o altre varie ed eventuali. Con tali numeri, e tanta incertezza, l’esecutivo potrebbe passare o cadere per un banale imprevisto.
L’asso nella manica
Aleggia tra gli strateghi del Pdl un timore: cheBocchino abbia preparato una trappola. Ovvero che un paio di deputati “coperti” e insospettabili del Pdl alla fine non votino la fiducia al premier.
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