LA DENUNCIA DEI MANIFESTANTI: “150 PERSONE BLOCCATE IN QUESTURA PER LE FELPE, GROTTESCO”
MINNITI HA TROVATO IL SISTEMA PER EVITARE I CORTEI: BLOCCARE LA GENTE PRIMA CHE ARRIVINO, ANCHE IN ASSENZA DI REATI
Centocinquanta attivisti bloccati in Questura. Pullman di manifestanti in arrivo da Nord Est, Marche e Val di Susa fermati al check point di Roma Nord.
È partito in ritardo e tra le polemiche il corteo EuroStop, la manifestazione più tesa tra le cinque organizzate in occasione del sessantesimo anniversario dei Trattati di Roma.
All’altezza di lungotevere Aventino un gruppo di manifestanti ha cercato di salire lungo Clivio di Rocca Savella ma la polizia li ha inseguiti senza successo, poi un cordone di agenti ha bloccato la salita.
La coda della manifestazione, composta da circa 1000 persone, è rimasta indietro e la polizia, forse nel timore di una deviazione verso il Lungotevere, ha diviso in due tronconi la manifestazione con i mezzi. Attimi di tensione, ma nessun contatto tra polizia e manifestanti.
Gli attivisti denunciano perquisizioni e fermi senza reali motivazioni. “Finora la polizia li ha identificati e ha sequestrato alcune felpe con cappuccio. Questo è il loro crimine”, spiega Tommaso Cacciari, militante di un centro sociale veneto, a proposito dei “compagni fermati”. “La cosa più grave è che la Questura ha annunciato che non li rilascerà fino alla fine della manifestazione. Tutto questo è grottesco”.
“150-200 compagni provenienti dalla Val di Susa sono stati sequestrati per essere identificati, senza motivo e non gli hanno trovato praticamente nulla”, dice ad HuffPost Giorgio Cremaschi, tra gli organizzatori di Eurostop.
“Quanto successo è lo specchio di questa Unione Europea che è una dittatura. È una rappresaglia inaccettabile, un elemento gravissimo ai danni della libertà di manifestare. Questa è una libera e democratica manifestazione, non ci faremo intimorire. I nostri compagni non sono accusati di niente, sono stati fermati ingiustamente . Stiamo ritardando il corteo per dare la possibilità ai compagni e alle compagne di raggiungerci e manifestare con noi”.
Al casello di Roma nord sono stati fermati quattro pullman provenienti dal Nord-Est. Gli attivisti e le attiviste sono stati fatti scendere, sono stati identificati e perquisiti.
A Roma est fermato invece il pullman proveniente dalle Marche, e cinque attivisti sono stati portati in Questura. Dopo la perquisizione dei mezzi, due dei pullman provenienti dal Nord-Est sono stati scortati fino alla Questura di Tor Cervara assieme a un’altra macchina di attivisti e al pullman partito dalla Val di Susa.
In totale sono 150 gli attivisti portati in Questura.
(da “Huffingtonpost”).
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