LA DESTRA DEL NO: “DIAMO UNA SBERLA AI PROFESSIONISTI DELL’ANTIPOLITICA”
INTERVISTA A SIMONE BALDELLI (FORZA ITALIA): “LA SPINTA DEL NO E’ FORTE ANCHE NEL CENTRODESTRA”
“Diamo una sberla ai professionisti dell’anti-politica”. Intervista al forzista Simone Baldelli
“Diamo una sberla ai professionisti dell’anti-politica che sono il vero spreco di questo Paese”. Simone Baldelli, deputato forzista, è tra i promotori del Comitato trasversale per il No al referendum che da mesi martella contro il ‘”progetto eversivo di Grillo e Casaleggio che vuole sfasciare la democrazia rappresentativa”. Nonostante la partita sia in salita, Baldelli non demorde: un video lo immortala mentre fa kitesurfing sotto il titolo “Il vento è cambiato”
Siamo all’ultimo giorni di campagna referendaria. Il vento è davvero cambiato?
Fino a qualche tempo fa i sondaggi ci davano in crescita ma perdenti. Adesso il “sentiment” è che tutti quelli che sento dicono che tutti quelli che sentono gli dicono che tutti quelli che sentono votano No…
Dipenderà anche dall’affluenza ai seggi. Aspettative?
Chi coglie le ragioni del No è già motivato ad andare a votare. Questo è un Paese in cui l’anti-politica ha una carica virale molto importante, ma gli anticorpi democratici diffusi tra gli elettori di ogni schieramento – Cinquestelle compresi – sono solidi.
A destra, però, i leader politici si sono tenuti alla larga dal “sentiment” che lei citava. Almeno Silvio Berlusconi ha lasciato libertà di coscienza. Matteo Salvini e Giorgia Meloni potevano osare di più?
Nonostante le recenti vicissitudini di salute, Berlusconi ha saputo intuire la presenza di questi anticorpi e la necessità di contrastare l’anti-politica grillina interpretata da Luigi Di Maio, che è dannosa quando governa e ancora di più quando mette le mani sulla Costituzione. Io credo che il No che proverrà dagli elettori e dalla classe dirigente di centrodestra abbia diritto di essere rappresentato, e anche gridato. Contro i pifferai di M5S che pensano di fare cassa elettorale a scapito della Costituzione. Meglio il presidenzialismo domani di questo pasticcio oggi.
Se vincesse il Sì, sarebbe una vittoria solo dei Cinquestelle o anche del governo?
Se vincesse il Sì sarebbe una vittoria dei professionisti dell’anti-politica come Di Maio. Questo è il patto su cui lui ha costruito il governo e si è portato dietro il Pd. Ha dettato lui le condizioni. Il premier Giuseppe Conte non c’entra. Ma se vincesse il No, Di Maio potrebbe rimanere alla Farnesina come se nulla fosse, dopo aver fatto campagna in tv per due mesi, per di più sfuggendo ogni confronto con gli avversari?
Meno di due giorni al voto. Ultimo appello agli elettori?
Lo faccio a quelli di destra, di sinistra e anche Cinquestelle. Non è un referendum sui partiti, ma contro l’anti-politica che sulla carta viene considerata dominante. In Parlamento ha prevalso una assai poco coraggiosa disciplina di partito col 97%. Domenica vedremo se nel Paese il No ha una rappresentanza superiore o, come credo io, è addirittura in maggioranza. Sarebbe una sberla ai professionisti dell’anti-politica che sono il vero sperpero dell’Italia. Non voglio trovarmi la settimana prossima con questi signori che festeggiano l’abolizione della nostra democrazia dal balcone di Palazzo Chigi.
Qual è il rischio peggiore che vede?
E’ il progetto eversivo di Grillo e Casaleggio: vogliono mandare la democrazia rappresentativa a sfasciarsi contro il muro. Pezzetto dopo pezzetto puntano a disarticolare il Parlamento. Non a caso, il taglio dei parlamentari è arrivato in aula in sordina, due settimane dopo il referendum propositivo che avrebbe espropriato il ruolo delle Camere
Voi del Comitato per il No siete stati i pionieri della campagna di stampa sul tema. Qual è la cosa che l’ha colpita di più?
La valanga di hashtag #iovotoNo che dilaga sui social. C’è un certo Roberto che fa cinquanta tweet ogni giorno, ed è disoccupato. Non è certo la casta a preoccuparsi delle conseguenze del taglio dei parlamentari.
La grande maggioranza di simpatizzanti, militanti e dirigenti under 40 del Pd è per il No. A destra ha registrato la stessa tendenza?
Sì, anche nel popolo del centrodestra e in Forza Italia la spinta per il No è fortissima. È una spinta a cui io voglio dare voce. E anche tra i ragazzi c’è molta consapevolezza. Di recente ho incontrato una diciottenne romana che domenica voterà per la prima volta. E voterà No. Perchè, mi ha detto, vuole essere rappresentata meglio e non meno. Ecco, credo che nei giovani gli anticorpi democratici per fortuna siano davvero forti.
(da Huffingtonpost”)
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