LA GAFFE DI MARONI: “CARRI ARMATI SVIZZERI SCHIERATI AL CONFINE CON L’ITALIA”
PRIMA LO DICE E POI LO SCRIVE PURE: I MIGRANTI GLI HANNO DATO ALLA TESTA
“Carri armati svizzeri schierati sul confine con l’Italia”, parola di Roberto ‘Marò’ Maroni.
Se Renzi si è intestato il merito della realizzazione della galleria del San Gottardo, il governatore lombardo non ha voluto essere da meno, tentando di superare il premier con una notizia talmente gonfiata da apparire grottesca.
Nella mattinata di martedì 19 aprile Roberto Maroni, a margine di un evento a difesa della produzione di Latte Lombardo, ha affermato (e poi ribadito con una nota ufficiale) di aver sentito “che la Svizzera è pronta a fare come l’Austria, cioè a schierare l’esercito ai confini con l’Italia, per evitare che arrivino gli immigrati. Siamo riusciti in questo capolavoro di costringere i Paesi confinanti con l’Italia a schierare l’esercito, i carri armati al confine con l’Italia, cioè con la Lombardia. Siamo tornati a due secoli fa. Complimenti al governo Renzi”.
Insomma, secondo Maroni è già cosa fatta e, probabilmente, dalla sua Varese tenendo l’orecchio teso si può già sentire sferragliare qualche cingolato.
Ma quella che l’ex ministro dell’Interno ha dato per notizia certa, altro non è che la conseguenza di una boutade di un politico svizzero, Norman Gobbi (Lega dei Ticinesi), che in un suo intervento — ripreso prima dalla stampa austriaca, poi da il Giornale — ha sottolineato la necessità di farsi trovare pronti “anche con misure drastiche” di fronte al pericolo di una nuova forte ondata migratoria sulla rotta mediterranea.
Ma come si è arrivati alla conclusione che la Svizzera starebbe schierando dei blindati al confine?
Semplice: L’esercito svizzero organizza nell’arco dell’anno dei corsi di ripetizione (CR) che, a turno, interessano tutti gli effettivi. Per soddisfare la richiesta di avere 2000 soldati pronti ad intervenire a supporto delle autorità civili in caso di necessità , anche alla luce del fatto che durante i mesi estivi i corsi sono solitamente ridotti al minimo, sono state adeguate le date dei CR dei battaglioni che li avevano già programmati per l’estate: il battaglione di blindati 18, il battaglione della polizia militare 1, il battaglione di zappatori carristi 11 e il battaglione d’aiuto in caso di catastrofe 2.
Nessun dispiegamento di carri armati, insomma, solo la richiesta a 2000 uomini di spostare le ferie di un paio di settimane perchè potrebbe essere chiesto loro di aiutare le autorità civili, fornendo supporto logistico nella gestione dell’accoglienza dei profughi.
Insomma, con buona pace di Bobo Maroni, affermare che la Svizzera stia schierando i carri armati contro i migranti è un po’ come credere che a Roma siano già stati schierati 500mila gatti per fronteggiare l’emergenza topi.
Alessandro Madron
(da “Il Fatto Quotidiano“)
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