LA GELMINI ASSUME 8.000 DOCENTI E 8.000 AMMINISTRATIVI: PECCATO DOVESSERO ESSERE 50.000 E 10.000
GLI INSEGNANTI PRECARI ISCRITTI NELLE GRADUATORIE SONO 300.000 IN TOTALE… NEL 2007 IL GOVERNO SI ERA IMPEGNATO AD ASSUMERE 50.000 DOCENTI E 10.000 ATA… LA GELMINI ORA SI VANTA DI ASSUMERE, MA IN REALTA’ TAGLIA 50.000 PERSONE E NON RINNOVA 40.000 INCARICHI ANNUALI
Accusata di massacrare l’istruzione a colpi di tagli, la Mariastella Gelmini ha pubblicizzato con grande enfasi l’assunzione di 16.000 addetti e nuovi fondi per la ricerca: nell’anno scolastico 2009-2010 vi sarà l’immissione in ruolo di 8.000 docenti e l’assunzione di 8.000 unità per il personale Ata (bidelli, personale amministrativo e tecnici di laboratorio) a cui verranno aggiunti 647 dirigenti scolastici.
Si tratta di numeri importanti, ma inferiori a quelli inizialmente previsti dal ministero.
Da viale Trastevere avevano chiesto fondi per 20.000 nuove assunzioni, ma il Ministero dell’Economia ha imposto di scendere a poco più di 16.000.
Ovviamente la Gelmini è andata in Tv ( luogo ormai consacrato da questo Governo più del Parlamento per gli annunci operativi) e ha decantato queste misure che “dimostrano la volontà di garantire la continuità didattica per gli studenti e assicurare stabilità al personale della scuola”. Sono stati stanziati anche 1,6 miliardi di euro per la ricerca e l’innovazione nel Mezzogiorno, attraverso accordi di programma: anche qua nessun regalo, si tratta di soldi dovuti con destinazione europea prefissata.
La Gelmini ha colto l’occasione per assicurare, a proposito della sicurezza delle scuole, che “il monitoraggio straordinario degli edifici scolastici prosegue e sarà completato al più presto”, forse dimenticando che l’impegno preso, dopo il dramma del Darwin di Torino, era di completare la ricerca due mesi fa.
Al di là del grande attivismo della “abilitata alla professione forense” a Catanzaro, rimangono però i numeri nudi e crudi che smentiscono questa visione idilliaca dipinta in viale Trastevere.
L’anno scorso gli insegnati precari iscritti nelle graduatorie provinciali hanno toccato quota 300.000.
Un esercito composto per l’84% da donne, con un’età media di 37 anni e mezzo.
Le cose non vanno meglio per il personale amministrativo: su un totale di 250.000 tra impiegati e bidelli, 80.000 sono precari.
Se poi andiamo a ritroso e esaminiamo la Finanziaria 2007 e il relativo piano triennale di assunzioni previsto, il governo avrebbe dovuti assumere 50.000 insegnanti in ruolo e circa 10.000 Ata., già in servizio nella scuola.
Invece, a causa degli enormi tagli per la riforma della scuola elementare e ai numerosi pensionamenti, il ministro assume alla fine ben 50.000 persone in meno del previsto e non rinnova più circa 40.000 incarichi annuali.
Qualcuno potrà obiettare in termini generali che “da qualche parte lo Stato deve pur tagliare”: a costoro chiediamo perchè allora abbiamo buttato soldi a fondo perso in Alitalia, o perchè le casse integrazioni alle aziende del nord sono state garantite, o perchè i costi delle consulenze sono aumentate di quasi 100 milioni, o perchè c’e’ un buco di 35 miliardi di euro nella spesa pubblica a bilancio 2008.
Solo sull’istruzione e sulla cultura era necessario tagliare?
Solo gli insegnanti precari (spesso del Sud) andavano penalizzati?
O anche questo non rientra in una logica di favorire le esigenze particolari di qualcuno, vedi asse Tremonti-Lega?
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