LA GUERRA NEL DONBASS VA AVANTI DA OTTO ANNI E CI SONO GIA’ STATI 14 MILA MORTI
KIEV SI APPELLA AL MEMORANDUM DI BUDAPEST DEL 1994, CON CUI RUSSIA, USA E GRAN BRETAGNA SI IMPEGNARONO A GARANTIRE L’INTEGRITÀ TERRITORIALE DELL’UCRAINA IN CAMBIO DELLA RINUNCIA ALL’ARSENALE NUCLEARE EREDITATO DALL’URSS… UN ACCORDO CHE PERÒ IL CREMLINO HA GIÀ INFRANTO NEL 2014 ANNETTENDOSI DI FATTO LA CRIMEA CON UN’INVASIONE DI UOMINI ARMATI E SENZA INSEGNE
La mossa di Putin alza ancora il livello dello scontro con l’Ucraina, in una escalation cominciata a novembre e che vede adesso la Russia schierare 190.000 soldati ai confini con il Paese vicino.
La decisione del presidente russo di riconoscere le autoproclamate «repubbliche» di Donetsk e Lugansk viene subito condannata dalla comunità internazionale, con Usa, e anche l’Ue, che minacciano nuove sanzioni
È la pietra tombale sugli accordi di Minsk, sanciti sette anni fa per cercare di mettere fine al conflitto nel Donbass: l’area del Sud-est ucraino dove la Russia è accusata da tempo di sostenere militarmente i separatisti nel conflitto scoppiato otto anni fa e nel quale si stima che abbiano perso la vita oltre 14.000 persone.
Kiev ha chiesto una riunione urgente del Consiglio di sicurezza dell’Onu e lo ha fatto appellandosi al Memorandum di Budapest del 1994, con cui Russia, Usa e Gran Bretagna si impegnarono a garantire l’integrità territoriale dell’Ucraina in cambio della rinuncia di Kiev all’arsenale nucleare ereditato dall’Urss.
Un accordo che però il Cremlino ha già infranto nel 2014 annettendosi di fatto la Crimea con un’invasione di uomini armati e senza insegne. Riconoscendo le repubbliche separatiste, Putin ha violato ancora una volta l’integrità territoriale ucraina.
(da a Stampa)
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