LA LIBERTÀ DI STAMPA PER I FRATELLI D’ITALIA: SE I GIORNALI SCRIVONO COSE SGRADITE, VANNO IMBAVAGLIATI O CHIUSI
L’ULTIMA SPARATA È DI FRANCESCO ROCCA, PRESIDENTE DELLA REGIONE LAZIO, CONDANNATO IN PASSATO PER SPACCIO DI DROGA A TRE ANNI DI CARCERE. CHE IN CONSIGLIO REGIONALE SI È LANCIATO IN UN’INVETTIVA CONTRO “REPUBBLICA”, DICENDOSI FELICE DI SAPERE CHE PERDE COPIE, E FACENDO INTENDERE DI “BRAMARNE” LA CHIUSURA… IL CDR DEL QUOTIDIANO: “DOVREBBE VERGOGNARSI DELLE SUE PAROLE E DELLE INTIMIDAZIONI”
Il presidente del Lazio Francesco Rocca ieri ha utilizzato la sede istituzionale del Consiglio regionale per un inqualificabile attacco al nostro giornale a causa di alcuni articoli da noi pubblicati e a lui sgraditi.
Rocca si è detto felice di sapere che perdiamo copie, facendo intendere di bramare la nostra chiusura; nel farlo si è avventurato in una tragicomica lezione di giornalismo che tradisce la propria concezione di stampa come un soggetto non libero ma al servizio della politica.
Il presidente Rocca dovrebbe vergognarsi delle sue parole e delle neanche tanto velate intimidazioni, ma dubitiamo che lo farà. Sappiamo bene che al governo, del Lazio e del Paese, c’è una classe dirigente ansiosa di fare sfoggio di ignoranza e al contempo allergica a chi fa il nostro lavoro con serietà e indipendenza di giudizio.
Siamo quindi solidali con i colleghi coinvolti e con la redazione della cronaca di Roma. Lo abbiamo scritto più volte in questi anni: i potenti passano, il giornalismo resta.
Il Cdr di Repubblica
“Una improbabile lezione di giornalismo di quasi sette minuti nell’aula del Consiglio Regionale del Lazio offerta dal presidente Francesco Rocca, che comunica anche la sua ‘gioia per la velocità con cui perde copie’ Repubblica, evocandone persino la chiusura.
È la reazione scomposta, in una sede istituzionale, ad articoli in Cronaca di Roma sulla sanità che riportano tra l’altro un fatto ammesso dallo stesso Rocca: la differita assunzione di infermiere incinte vincitrici di concorso pubblico.
La sortita di Rocca è un episodio gravissimo che manifesta fastidio per l’informazione indipendente e il desiderio di una stampa allineata che chiede il permesso a chi amministra o governa”. Lo sottolinea in una l’Associazione Stampa Romana. “A tutti i colleghi di Repubblica, e in particolare agli autori degli articoli in questione Carlo Picozza e Clemente Pistilli, va la piena solidarietà dell’Associazione Stampa Romana”, conclude la nota.
(da agenzie)
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