LA MELONI “FASCISTA”? NO, E’ SOLO UNA CHE, GRAZIE ALLE CAZZATE DI SALVINI, HA VINTO UN GRATTA E VINCI MILIONARIO CHE LE HA EVITATO UNA VITA DA PEONE
CHI HA MILITATO NELLA DESTRA SOCIALE CONOSCE BENE LA GENESI DELLA DESTRA REAZIONARIA, NEOCAPITALISTA E RAZZISTA
Qualche parola chiara, da chi, come noi, ha militato nel MSI in tempi non sospetti, evitando la conversione in An e la cattiva compagnia di tanti arrivisti che avevano intravisto in Fini il treno adatto per fare carriera e acchiappare una poltrona, salvo poi tradirlo quando oso’ puntare il dito contro Berlusconi, riscattando anni di caporalato al servizio dello zio di Ruby.
Per chi non ha vissuto quei tempi, riepiloghiamo: nel Msi degli anni 70-80 c’erano nostalgici del fascismo, reazionari, ma anche militanti della destra sociale. Il programma del Msi era anticomunista ma anche anti-capitalista, con elementi innovatori come la partecipazione dei lavoratori agli utili delle imprese. Era contro il blocco sovietico ma altrettanto distante dal “mito americano”, indicava chiaramente un’Europa come terzo soggetto politico alternativo ai due blocchi.
Il Msi era uno dei partiti più “democratici” dove nei congressi si dibattevano idee diverse con una passione politica sconosciuta ad altri partiti, dove non si pensava alle poltrone ma piuttosto a “sopravvivere”, non solo politicamente.
Abbreviamo, perchè non è questa la sede di ulteriori analisi: a fronte di una componente “militante” facevano strada i “giovani notabili”, quelli che poi seguirono Fini in Alleanza Nazionale.
Chi ha avuto modo di conoscere, come noi, la classe dirigente “giovanile” di allora dei vari Gasparri, La Russa, non vede differenze tra costoro e chi ha ereditato quel testimone, come Giorgia Meloni.
Le tesi reazionarie di allora sono state riprese dalla destra di Fdi, aggiornandole in base alle nuove emergenze da cui trarre consensi.
Con risvolti umoristici, persino: quelli che criticavano i primi campi Hobbit ora fanno rivoltare nella tomba, citandolo a sproposito, Tolkien (per non parlare di Ezra Pound).
Celebrano giovani di destra vittime del terrorismo comunista di quei tempi quando certi politici di vertice erano i primi a scaricare i giovani missini dicendo “non risultano iscritti al partito” se solo facevano esplodere un petardo.
Per molti scimmiottare qualche atteggiamento “fascista” è diventato solo un modo per strizzare l’occhio a chi non ha mai letto un libro di analisi storica del fenomeno fascista, ma pensa di nascondere il suo ego da bullo dandosi una patina ideologica di presunta destra da avanspettacolo.
Perchè questa è diventata la sedicente destra “asociale” che la Meloni rappresenta: urla per apparire “macho”, si sposta sempre più verso un populismo irresponsabile, se la prende con i più deboli perchè non ha il coraggio di opporsi ai potenti. parla di “destra sociale” ed è più a destra economicamente di Confindustria, individua “colpevoli” per contendere a Salvini il voto degli italiani razzisti, parla di legalità e pugno duro, salvo proporre e votare condoni agli evasori fiscali (quelli che sottraggono 100 miliardi di euro l’anno agli Italiani).
In una cosa è stata furba (altra cosa dall’intelligenza): dire le stesse cose di Salvini per anni, sfruttando le cazzate politiche del Capitone, un altro tarantolato dal potere.
Fino a un parziale travaso di voti dalla Lega a Fdi, con qualche accortezza (aderire ai Conservatori europei).
Ma le impronte restano, non bastano i viaggi da pellegrina negli Usa per ingraziarsi l’Alleanza atlantica (che non è il destino di una vera europeista).
Come restano le amicizie con Orban, con Vox e i rapporti passati con personaggi imbarazzanti dell’estrema destra italiana.
Fascismo e comunismo non esistono più, esistono oggi regimi totalitari e democrazie, esiste legalità e mafia, esiste la necessità di tutelare i “poveri” onesti, non di condonare i disonesti, esiste la necessità per una vera destra della legalità di non candidare personaggi collusi con la ‘ndrangheta (non serve cacciarli dopo che la cosa diventa oggetto di interventi giudiziari).
Esiste la necessità di riconoscere “diritti civili”, non di cavalcare teorie da Inquisizione, di solidarietà umana, non di egoismi.
Il tanto demonizzato Msi non era mai arrivato a sparare rancore e xenofobia, disprezzo per i deboli e genuflessioni verso i poteri forti e miserabili lobbisti.
Nel Msi un corrotto o chi comprava voti non veniva “sospeso” ma cacciato a calci in culo (se riusciva ad arrivare alla porta) , altro che Fidanza e Lobby Nera.
La sinistra sbaglia a demonizzare la Meloni come “fascista”, è solo una fortunata che ha vinto un Gratta e Vinci milionario e come tanti sputtanerà il ricavato nei rivoli del teatrino politico italiano.
Non certo una attrice protagonista, ma una caratterista, una “spalla” del potere economico che recita la parte di chi a parole finge di combatterlo.
Tra qualche anno spunterà un altro interprete e le ruberà la parte e il camerino . E calerà il sipario.
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