LA MOLTIPLICAZIONE DELLE POLTRONE DELLA CASTA: COME CI SI E’ ARRIVATI DAL DOPOGUERRA AD OGGI
IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI BOLZANO GUADAGNA PIU’ DI OBAMA: DAL PARLAMENTO ALLE REGIONI, AI PICCOLI COMUNI, DECENNI DI CRESCITA PROGRESSIVA DI STIPENDI, POLTRONE, SEGRETERIE, PORTABORSE…DALLA SICILIA ALLE CIRCOSCRIZIONI: UN FIUME DI DENARO INARRESTABILE CHE TUTTO CORROMPE
Sono centinaia di migliaia i lavoratori dell’azienza “partitocrazia” italica, comprendendo anche quel “livello industriale” che si usa definire indotto.
Non vi sono solo i protagonisti, coloro che appaiono nelle Tv nazionali o locali a rappresentare schieramenti e interessi, lobbie e territori, categorie e partiti, ma anche una diffusa e poco appariscente rete di personaggi “collegati”.
In Italia gradualmente i vari Consigli hanno copiato le Camere, le Giunte si sono ispirate ai Ministeri: nei decenni, nelle regioni e negli enti locali si è moltiplicata la casta politica e amministrativa.
All’alba delle Repubblica cominciò la Regione siciliana, memore dell’antico Parlamento normanno: chiamò Governo la Giunta, Parlamento il Consiglio regionale, onorevoli i consiglieri regionali.
E ancora in Sicilia ecco sorgere il Consiglio di presidenza, i Gruppi parlamentari, le commissioni, l’appannaggio parificato al Senato, l’assegno votalizio per gli ex.
Dopo poco tempo tutte le altre Regioni gli andarono dietro: segreterie particolari, uffici doppi per Giunta e Consiglio, dotazioni di strutture, sedi, personale, auto, privilegi.
La capitale non era da meno: i vantaggi riconosciuti ai Gruppi parlamentari portarono a istituire Gruppi di deputati o senatori ben inferiori al minimo regolamentare fissato in 20 e 10.
Si arrivò persino a 4 deputati e 5 senatori, imitati a quel punto anche dai Consigli regionali dove vi fu un proliferare persino dei monogruppi e della indennità per il capogruppo.
Non sono rimasti immuni neanche Province e Comuni: da un unico Presidente per Consiglio e Giunta, dai soli assessori effettivi e supplenti, si sono moltiplicati anche qui Gruppi, Commissioni, dotazioni e consiglieri, fino alla scissione delle Presidenze negli anni ’90.
E insieme si assiste al dilatarsi delle prebende: gettoni di presenza per le sedute di Consiglio, di Commissione, dei Capigruppo, indennità per presidenti, vice, segretari.
Anche nei Consigli di circoscrizione, inizialmente a base volontaria, sono stati fissati stipendi e concesse aspettative lavorative.
Nei Comuni si è creata la figura del direttore generale, doppione del segratario e personaggio di fiducia del sindaco, il quale a sua volta ha ampliato la antica Segreteria in segreteria particolare, ufficio stampa, portavoce e ufficio di gabinetto.
La politica è divenuta sempre più un’attività lavorativa e una fonte di guadagno e sempre meno una tribuna di confronto di idee e di valori.
E quando sentiamo parlare di promesse di tagli, limiti e divieti, sarebbe da chiedersi come mai non hanno iniziato dal Presidente della Provincia autonoma di Bolzano che è retribuito più del presidente americano Obama. Uno scandalo che ci ha portato sulle pagine della stampa internazionale e che dimostra che tra il dire e il fare c’è sempre in Italia di mezzo il mare “nostrum”.
Quel vergognoso coacervo di interessi bipartisan che andrebbero spazzati via più col lanciafiamme che con un maquillage soft.
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