LA NOSTRA DENUNCIA SULL’ITALIA DEI VALORI FINISCE SULLA STAMPA
“IL GIORNALE” TITOLA A TUTTA PAGINA ” PROVINCIA, L’IDV PASSA DALLE POLTRONE AI DIVANI”… E ANCORA “ACQUISTATO UN SOFA’ CON I SOLDI DESTINATI ALLE SPESE DELL’ATTIVITA’ POLITICA DEL GRUPPO DIPIETRISTA. MA IL PEZZO E’ GIA’ STATO RISPEDITO AL MITTENTE UNA VOLTA E PER ORA RESTA IMBALLATO PERCHE’ NON PIACE AL CONSIGLIERE FERRETTI”
Riportiamo il testo integrale dell’articolo che il Giornale, a firma di Diego Pistacchi, ha dedicato alla nostra ultima denuncia sul caso del capogruppo provinciale Ferretti dell’IdV che coi soldi del gruppo si è comprato un divano.
Il problema in Provincia è sul concetto di “Valori”. In principio i “valori” del capogruppo dipietrista Gustavo Garifo erano quelli contenuti nella cassa delle multe: Secondo il magistrato che ne ha ordinato l’arresto, il rappresentante del partito che in Italia si fa paladino della legalità era colpevole di peculato e accesso abusivo al sistema informatico del Comune. In altre parole, il pm ex collega del suo capo lo accusa di essersi intascato i soldi delle multe grazie a “correzioni” sul computer di Tursi. Al tintinnar di manette Garifo venne sostituito dal partito di Di Pietro con il primo dei non eletti, Stefano Ferretti. Poco dopo i “Valori” erano già cambiati. Quello di cui il gruppo dell’Idv andava alla ricerca spasmodica era una “segretaria bella presenza, pregasi inviare foto”.L’annuncio campeggiava in internet, ma certo provocò ai duri e puri del partito del politico integerrimo, al massimo qualche imbarazzo. Nulla di penalmente rilevante. Il “Valore”, proprio a volerla buttare sul venale, poteva essere lo stipendio che la Provincia pagava per la signora/signorina bella presenza. Da qualche giorno però il gruppo dipietrista deve aver scoperto il “Valore” di un buon riposo, di un comodo momento di relax, di una cordiale ed elegante accoglienza. dalle spese per il funzionamento del gruppo, cioè quel piccolo tesoretto che spetta al consigliere per espletare la sua attività politica, sono saltati fuori infatti i soldi per comprare un confortevole divano. Tre posti e ancora una volta scelto via internet, assicurano i bene informati. Per il momento altri particolari filtrano a fatica dall’ermetico imballaggio che avvolge il divano. Ermetico per occhi indiscreti e disattenti, non per quelli dell’acquirente, visto che l’arredo è stato già una volta rispedito al mittente – una ditta del sud Italia che vende sul web- in quanto non conforme ai desiderata del gruppo dell’Idv. E visto anche che la seconda consegna non ha del tutto soddisfatto l’interessato, che ha lasciato tutto ancora fasciato in attesa di aver finalmente il divano proprio uguale a quello che aveva ordinato. In compenso la fattura, pagata tramite internet e intestata all’Amministrazione provinciale di Genova ( con tanto di partita Iva) gruppo Italia ei Valori, la settimana scorsa è stata inoltrata agli uffici competenti della Provincia che ha di fatto autorizzato l’acquisto, dando così il via libera al rimborso della cifra, qualche centinaia di euro da scalare dai 2.602,96 di cui ha diritto il gruppo dipietrista. Il voluminoso divano imballato non è naturalmente passato inosservato a Palazzo Spinola dove si sono subito moltiplicati i commenti. ” Il Ferretti ha voluto fare le cose in grande e passare dalla poltrona al divano -sceglie il sarcasmo Riccardo Fucile sul sito destradipopolo.net – Uno che si impegna come lui in effetti, trascorrendo tante ore in Provincia, ogni tanto deve sentirsi come a casa, con la possibilità (parole sue) di farsi un riposino ogni tanto. Comunque potrebbe mutare la denominazione del suo gruppo da Italia dei Valori a Italia dei Malori, che potrebbe commuovere un giudice che gli dovesse chiedere conto di un’ipotesi di reato di distrazione di fondi”. Dietro la battuta c’è una stilettata che fa riferimento al preciso regolamento che specifica quali siano le finalità del fondo destinato ai gruppi. E’ tutto relativo ad attività politica, nulla che possa essere paragonato allo shopping per arredamento. Non ci sono indagini nè
fascicoli aperti in tribunale, per carità . Ma l’ennesima figuraccia per un’amministrazione provinciale che, come già altre volte, dirà di non essere al corrente di quanto accaduto. E dei nuovi “Valori” di una parte della sua maggioranza.
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