LA PASIONARIA DI ARCORE: LA RAPIDA CARRIERA DI MARIA ROSARIA ROSSI, DA CONSIGLIERA DI ZONA AL PARLAMENTO
SPECIALIZZATA IN LEGGI CONTRO L’ADESCAMENTO DEI MINORI E CONTRO LA PROSTITUZIONE, E’ COLEI CHE PARLA CON EMILIO FEDE DI BUNGA BUNGA AD ARCORE… FREQUENTATRICE DI VILLA CERTOSA, NEL MANIERO DI TOR CRESCENZA ORGANIZZA FESTE E PREPARA LA TORTA CON SCRITTO “MENO MALE CHE SILVIO C’E'”
Fu Elvira Savino, l’onorevole “Tacco 12”, a vincere il prestigioso concorso di Miss Montecitorio ideato da Il Giornale.
Il berlusconismo era all’apogeo e la sua deputazione femminile sembrava uscita da un concorso di bellezza; “tanta avvenenza farà aumentare la produttività ”, profetizzò impettito Umberto Scapagnini, il medico del presidente.
All’epoca, 15 maggio 2008, nessuno avrebbe scommesso un centesimo su Maria Rosaria Rossi, oggi una delle consigliere più ascoltate dal premier, intercettata mentre filosofeggia sul Bunga Bunga con Emilio Fede.
Invece sarebbe bastato scorrere qualche sito campano (la signora Rossi è nata 38 anni fa a Piedimonte Catese, nel Casertano) per apprendere che Berlusconi era rimasto affascinato “dalla sua grinta” durante un comizio a Cinecittà , e questa energia l’aveva letteralmente scaraventata da oscuro consigliere circoscrizionale del Decimo Municipio di Roma — grandi casermoni ai margini della grande città — a deputato della Repubblica: stipendio netto 14,500 euro.
“Un’impressionante escalation” anche per La Discussione, il quotidiano di Gianfranco Rotondi.
Maria Rosaria Rossi fu ospite fissa di “Forza gnocca”, la rubrica di Dagospia, per via dei ciondoli con il simbolo del partito che le dondolavano nel dècolletè e gli stretti tailleur bianchi con righe stampate anni Settanta.
S’infuriò giustamente con Fabrizio Dell’Orefice de Il Tempo: “Sono una parlamentare e non posso accettare che sui giornali i soliti requisiti che mi vengono riconosciuti siano quelli di essere giovane, donna e bionda!” Aggiunse che vantava il 90 per cento di presenze in aula, e il 98 per cento nelle commissioni, e quindi attaccò la sinistra, “sono loro che hanno eletto mogli, amanti, segretarie, amiche e amichette”; infine annunciò la presentazione di un esplosivo dossier.
Nella dura battaglia parlamentare intraprese due campagne: contro la prostituzione e a contrasto della violenza sessuale.
Firmò una proposta di legge che inaspriva le pene per l’adescamento di minori, innalzando la fascia di età dei soggetti da tutelare da 14 a 16 anni. Soprattutto propose i manifesti wanted per gli stupratori latitanti.
Come in America.
“Dobbiamo coinvolgere sempre più i cittadini per svegliare le coscienze”, disse all’Ansa il 17 marzo 2009. “Se una donna prende l’autobus ha diritto di sapere che magari accanto lei c’è un pericoloso criminale ricercato”.
Ordine, buoncostume. Non venne capita.
La proposta cassata: “inammissibile”.
La scorsa estate comparve sempre più spesso accanto al Capo.
A Villa Certosa.
A Milano, a cantare con Licia Ronzulli.
A Tor Crescenza, un maniero del Quattrocento — dove Berlusconi si rifugiava per ritemprarsi dalla rottura con Fini, cenando frugalmente a mozzarella, crackers e un bicchiere d’acqua fresca — organizzò feste meravigliose. “Eravamo nella sala del governo e il premier aveva la faccia scura. Così ho radunato un gruppone di venti deputate e siamo andate a tirarlo su di morale, gli ho fatto due torte stupende con scritto “meno male che Silvio c’è”. E’ un posto bellissimo, per ragionare di politica è meglio di palazzo Grazioli”, raccontò a Monica Guerzoni del Corriere della Sera.
Era diventata la signorina Rottenmaier del berlusconismo, ad Arcore si occupava anche dei menù; “allora avverto la cucina”, dice a Fede.
Alla vigilia del voto di sfiducia del 14 dicembre, la consacrazione: in piena compravendita avrebbe svolto “un ruolo delicato” nel convincere l’idv Domenico Scilipoti a passare con la maggioranza, come rivelò Carmelo Lopapa su Repubblica.
Le battaglie per la moralità pubblica ormai lontane, le piaceva conversare in special modo con il direttore del Tg4.
Maria Rosaria: vieni solo?
Emilio: Massì, guarda erano troppo vistose, non è aria.
Maria Rosaria: no per niente, guarda, per niente, difficile pure tirarlo su insomma (…)
Maria Rosaria: va beh, allora mi devo vestire da femmina pure stasera?
Fede: stai bene anche com’eri ieri sera
Maria Rosaria: grazie come sei gentile…vabbè mi vado a vestì da femmina allora…
(da “Ritagli“)
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