LA PATRIOTA EUROPEA FORZA IL BLOCCO ILLEGALE: LA SEA WATCH ENTRA NELLE ACQUE ITALIANE E PUNTA SU LAMPEDUSA
“BASTA, ENTRIAMO PER NECESSITA’ E PER RESPONSABILITA'”… “SO COSA RISCHIO MA LA VITA DI QUESTE PERSONE CONTA DI PIU'” … UNA GIOVANE DONNA CORAGGIOSA IN UN MONDO DI VIGLIACCHI
”Ho deciso di entrare in porto a Lampedusa. So cosa rischio ma i 42 naufraghi a bordo sono allo stremo. Li porto in salvo”.
Con queste parole Carola Rackete, capitano della Sea Watch, ha deciso di forzare il blocco e dirigersi in acque italiane portando i migranti a Lampedusa.
Questo mentre l’Ue faceva sapere di essere “in contatto con vari Stati membri” per attuare il “ricollocamento per le persone che si trovano a bordo della Sea Watch” una volta che saranno sbarcati
La Ong commenta: “Nessuna soluzione politica e giuridica è stata possibile, l’Europa ci ha abbandonati. La nostra Comandante non ha scelta” e su twitter motiva la decisione: “Non per provocazione ma per necessità , per responsabilità ”.
“Ieri sera la Commissione ha ricevuto una richiesta di sostenere in maniera proattiva gli Stati membri che cercano soluzioni di ricollocamento per le persone che si trovano a bordo della Sea Wacht una volta sbarcati”, dice una portavoce dell’esecutivo Ue rispondendo a chi chiedeva se Bruxelles potesse svolgere un ruolo di coordinamento sulla Sea Watch 3, e chiarisce: “Stiamo agendo su questa richiesta e siamo in contatto con vari Stati membri”. Stando a quanto riporta l’Agi la proposta è stata avanzata proprio dagli Stati membri che si sono detti disponibili ad accogliere i migranti.
(da agenzia)
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