LA PAURA DEL VOTO SUL MES PORTERA’ IL M5S A CHUDERE UN OCCHIO SUI MOROSI DELLE RESTITUZIONI
I NUMERI DEL SENATO NON CONSENTONO DI DARE L’AUT-AUT AI SENATORI CHE NON VERSANO LE QUOTE
Si lavora pancia a terra per trovare una soluzione. Si studiano le tabelle, i dati, i profili di ogni singolo deputato e senatore: “Quanti soldi ha restituito e quando? Perchè non lo ha ancora fatto?”.
Sono le domande del momento in casa 5 Stelle per scongiurare nuove espulsioni. Si è disposti a tutto, anche a modificare le regole e a dare ai parlamentari un supplemento di tempo per mettersi in ordine con i pagamenti che ogni singolo grillino deve effettuare come da regolamento.
Si intendono pagamenti all’associazione Rousseau e restituzione della diaria non spesa. Nel Movimento proliferano i morosi e per qualche settimana ancora si potrebbe chiudere un occhio. Tutto ciò perchè il voto sul Meccanismo europeo di stabilità è fissato per metà luglio e la scadenza per pagare i debiti è a giugno.
I numeri, soprattutto quelli del Senato, sono ballerini, e non consentono al gruppo 5Stelle di dare l’aut-aut ai senatori che fanno resistenza sulle “restituzioni”.
Un fatto che, ovviamente, rischia di creare nuovi malumori tra i parlamentari che regolarmente versano la loro quota di indennità .
I versamenti del 2020 dei parlamentari sono in moltissimi casi ancora in ritardo ma tra tutti emergono due senatori che non “restituiscono” dallo scorso anno: Marinella Pacifico che, stando a quanto pubblicato sul sito M5s Tirendiconto.it, non versa da giugno 2019. Non a caso è in odor d’uscita nonostante la diretta interessata smentisca. È verosimile che di fronte a una situazione così estrema i probiviri possano decidere l’espulsione, chiudendo un occhio invece per chi non rendiconta da meno tempo.
Il capo politico Vito Crimi aveva fissato diverse deadline: entro il 30 aprile bisognava regolarizzare la propria posizione fino al mese di dicembre 2019; entro il 30 giugno, invece, i parlamentari devono rendicontare le mensilità fino ad aprile 2020.
Ma sono tantissimi i pentastellati che non hanno ancora messo mano al portafogli, con il rischio di incorrere nella sospensione o nell’espulsione. I probiviri stanno passando ai raggi X ogni singolo caso provando a salvarne il più possibile.
Quando sono passati appena due anni dall’inizio della legislatura si registrano già 35 parlamentari (21 deputati e 14 senatori) che hanno lasciato il Movimento. Il numero sale a 42 tenendo conto di chi è stato cacciato prima di essere eletto.
Ora il passaggio della senatrice Alessandra Riccardi alla Lega è stato solo l’ultimo tassello. Nei corridoi di palazzo Madama si rincorrono voci di nuove espulsioni o di futuri addii. Si fanno i nomi di Marinella Pacifico e Tiziana Drago.
Mentre c’è chi come Mattia Crucioli ammette “divergenze”, tuttavia “superabili”. Ai piani alti M5s lavorano con il pallottoliere in mano: “Non possiamo in ogni votazione mandare messaggi per tutta la notte implorando i senatori di andare a votare in Aula. Non possiamo”, si sfoga una fonte di primo livello.
Cosa successa quando venerdì scorso si è votato sul decreto Elezioni. Il rischio è che succeda di nuovo quando si voterà a metà luglio sul Mes. Questa volta la fragilità dei 5Stelle potrebbe creare l’incidente in Aula. E la questione dei rimborsi che incombe, sono tutti convinti, va disinnescata.
(da “Huffingtonpost”)
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